Presentato un disegno di legge per il contrasto del bullismo che prevede, tra l’altro, un maggior coinvolgimento delle scuole con l’obbligo di segnalazione immediata dei casi alla Procura dei minorenni
Inizia oggi il suo iter parlamentare una proposta di legge in materia di prevenzione e contrasto del bullismo e di misure rieducative dei minori. Il provvedimento, che ha passato l’esame dalla Commissione Giustizia della Camera, prevede, tra le principali novità l’istituzione di un numero telefonico gratuito, il 114, attivo 24 ore su 24, con la funzione di fornire un servizio di prima assistenza psicologica e giuridica alle vittime del bullismo e del cyberbullismo.
Lo studio del bullismo come fenomeno sociale, nasce nei Paesi scandinavi a partire dalla seconda metà del XX secolo. La definizione socio-psicologia, elaborata inizialmente da uno studioso norvegese, etichettava il bullismo come comportamento diretto a “prevaricare o vittimizzare” il soggetto esposto ripetutamente nel corso del tempo, ad azioni offensive messe in atto da uno o più compagni.
Una violenza che, come illustrato nella relazione che accompagna il ddl, con l’avvento di Internet, ha trovato, “nuovi mezzi per essere ancora più invasiva, facendo emergere un altro fenomeno legato al bullismo, anche in questo caso diffuso soprattutto fra i giovani, il cosiddetto cyberbullismo“.
I proponenti della misura di legge, inoltre, rimarcano un aspetto ancora più preoccupante del fenomeno, reso possibile dall’utilizzo degli strumenti tecnologici di comunicazione: i ragazzi ‘protetti’ dallo schermo si sentono ‘deresponsabilizzati’ e non hanno “l’immediata percezione della gravità del danno procurato alla vittima”.
Il testo prevede poi di combattere il fenomeno attraverso il coinvolgimento della scuola, sia attraverso la responsabilizzazione del dirigente che “venuto a conoscenza di atti di questo genere” dovrà immediatamente informare la famiglia del minorenne coinvolto (attivando anche adeguate azioni di carattere educativo), sia per l’obbligo di immediata segnalazione alla procura presso il Tribunale per i minorenni. E’ prevista inoltre la possibilità che il Tribunale per i minorenni allontani dalla famiglia il ragazzo coinvolto in atti di bullismo e che lo affidi a una comunità, nel caso in cui non modifichi i propri comportamenti dopo un percorso di rieducazione.
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