Il progetto ‘Sm@rtEVEN: spostare i dati, non i pazienti’ del Centro Cardiologico Monzino consente nell’ambito della Telemedicina di offrire monitoraggio e assistenza sanitaria da remoto

Un brillante esempio di innovazione sostenibile in sanità. Il progetto Sm@rtEVEN: spostare i dati, non i pazienti del Centro Cardiologico Monzino è tra i vincitori del Premio Forum PA Sanità 2019. L’evento, il più importante dedicato alla modernizzazione del sistema salute, ha visto la premiazione delle migliori esperienze e competenze di “connected care”, nella convinzione che la salute connessa sia una chiave per la sostenibilità dei sistemi sanitari del futuro. Il progetto Sm@rtEVEN, sviluppato con il supporto e la collaborazione del partner tecnologico I-Tel, nasce nell’ambito della Telemedicina per offrire monitoraggio e assistenza sanitaria ai pazienti cardiologici da remoto, in una modalità multicanale (via app ma anche, in opzione aggiuntiva, via chat, video call, social).

“Sulla scorta di un’esperienza ormai ventennale nel monitoraggio e nella gestione a distanza dei pazienti cardiopatici – dichiara il Professor Gianluca Polvani, responsabile della Telemedicina cardiovascolare del Centro Cardiologico Monzino – abbiamo progettato uno strumento che rispondesse al meglio alle esigenze di assistenza e cura del paziente cardiopatico cronico al proprio domicilio”.

Il sistema, attualmente in fase finale di attivazione, è pensato in particolare per i pazienti recentemente sottoposti a intervento cardiochirurgico, o che abbiano necessità di un monitoraggio medico-infermieristico di grado lieve-moderato per concomitanti patologie cardiovascolari”.

“Grazie a un cruscotto web attivo nella nostra Centrale operativa – spiega la dr.ssa Alfreda Calligaris, cardiologa della Telemedicina cardiovascolare del Centro Cardiologico Monzino – il sistema permette al personale sanitario di osservare i tracciati in tempo reale, confrontarli con lo storico, valutare e gestire le priorità. Il paziente, al proprio domicilio, è parte attiva del processo. Ognuno infatti possiede una speciale App che non solo facilita la comunicazione con il personale sanitario, ma è anche uno strumento proattivo: effettua memo per l’assunzione dei farmaci e per la misurazione dei parametri vitali, pone domande ai pazienti tramite brevi questionari, raccoglie informazioni e segnala anomalie nei tracciati, avvisando in tempo reale la Centrale di telemedicina in ospedale. I vantaggi sono molteplici: il monitoraggio costante dei valori clinici permette di prevenire le acuzie e ridurre le ri-ospedalizzazioni, con benefici anche in termini di efficienza e qualità del servizio; al tempo stesso i pazienti si sentono assistiti, garantiti e al sicuro anche a casa”

Il Progetto è in linea con quanto previsto dalla Legge Regionale in materia di modelli organizzativi alternativi per la gestione dei soggetti cronici.

“Attraverso il monitoraggio, oggi programmato in orario presidiato ma eventualmente fruibile h24, – sottolinea ancora Polvani – questo sistema di Telemedicina funziona come un reparto dell’ospedale a casa del paziente. Non si tratta quindi di una deospedalizzazione precoce, ma di un sistema in cui il paziente è primo attore, insieme ai propri familiari e al personale sanitario, nella gestione ottimale della malattia”.

Per l’esperto, Telemedicina significa portare salute a casa del paziente. “Curare però – conclude – non basta: occorre anche prendersi cura, creare un filo diretto con il paziente e in questo le nuove tecnologie ci offrono potenzialità straordinarie: la ricerca di soluzioni sempre più efficienti e confortevoli per i nostri pazienti non deve fermarsi”.

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