Coronavirus: come cambia il diritto di visita dei figli minori

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Le domande più ricorrenti che in questi giorni di emergenza da Coronavirus si pongono i coniugi separati rispetto al loro ex compagno sono: “può vederli i bambini, può prenderli e stare con loro, può portarli in giro ed a casa sua”

L’ansia per il pericolo di contagio da Coronavirus è altissima e, come era prevedibile, è già stata oggetto di pronuncia (Tribunale Bari, Ordinanza del 26.03.2020) da parte del Tribunale su istanza del genitore non affidatario preoccupato del fatto che gli incontri del figlio con il coniuge che vuole esercitare legittimamente il diritto di visita, possano mettere a repentaglio la salute del minore, così come la propria.

Il ricorso presentato innanzi al Tribunale di Bari, è stato suffragato dalla denunciata violazione delle disposizioni recentemente emanate in tema di  condizioni di sicurezza e prudenza fissate dai D.P.C.M. 9.3.2020, 11.3.2020, 21/3/2020, e 22.3.2020, finalizzate al contenimento del contagio da Covid-19 mediante limitazioni dei movimenti dei cittadini sul territorio. Questi provvedimenti, nel caso di specie, vanno adeguatamente letti bilanciando i diritti in eventuale contrapposizione, con quello di visita dei minori da parte del genitore non affidatario.

L’ordinanza del Tribunale di Bari

Per il Tribunale di Bari, ma chi scrive non può che condividere, la tutela della salute (art. 32 Costituzione) dei minori così come dei componenti del nucleo familiare ove gli stessi abitano stabilmente, trova nel nostro ordinamento maggior tutela rispetto al diritto e dovere dei genitori e figli di incontrarsi, così come la libertà di circolazione (art. 16 Costituzione), anch’essa garantita costituzionalmente, deve trovare un arresto.

Il Tribunale, nel caso specifico, si trovava di fronte a coniugi che risiedono pure in comuni diversi, aggravandosi con lo spostamento il rischio di contagio e diffusione del virus.

Pertanto, alla luce di questo precedente giurisprudenziale, è utile tener presente che gli incontri possono essere sospesi sino alla cessazione dell’emergenza, sopperendo alle necessità affettive con gli strumenti ormai in possesso di quasi tutti come gli smartphone che consentono le videochiamate su Whatsapp, o il computer con Skype.

Avv. Fabrizio Cristadoro

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