L’Associazione Italiana di Oncologia Medica lancia un allarme sulle fake news che circolano online sulle cure alternative contro il cancro. Notizie corrette sulle neoplasie sul portale tumoremaveroche.it

“Attenzione alla pericolosità di alcune scelte: non esistono terapie oncologiche miracolose. È invece indispensabile seguire sempre e solo le indicazioni terapeutiche degli specialisti”. E’ l’appello degli oncologi italiani, riuniti a Roma per il congresso AIOM. Secondo l’Associazione Italiana di Oncologia Medica, due pazienti su tre (o i loro familiari), colpiti da una neoplasia, consultano internet alla ricerca di cure alternative contro il cancro. Solo una minoranza, tuttavia, poi adotta questi ‘metodi non ufficiali’ rivolgendosi “a santoni e ciarlatani”, con gravi rischi per la salute. La malattia può, infatti, evolvere sfavorevolmente a causa del mancato ricorso a terapie efficaci e approvate dagli enti regolatori. 

È quindi indispensabile seguire sempre e solo le indicazioni terapeutiche degli specialisti.

Fondazione AIOM da un anno e mezzo ha aperto un portale anti fake news (tumoremaeveroche.it), che sta diventando un punto di riferimento per chi, nel nostro Paese, è alla ricerca di informazioni e notizie corrette sulle neoplasie. Dal maggio del 2018 ad oggi è stato consultato da oltre 262mila utenti unici per un totale di oltre 2 milioni di pagine visualizzate. Un comitato scientifico, appositamente nominato dall’AIOM, risponde costantemente alle richieste di chiarimenti degli utenti su terapie, prevenzione, sintomi, diagnosi dei principali tumori. Le domande, e relative risposte, più significative sono pubblicate on line e consultabili da tutti. Viene inoltre svolta un’intensa e costante attività di promozione dell’intero progetto sui social network. L’obiettivo è contrastare il preoccupante e crescente fenomeno delle fake news in oncologia.

“Oltre il 5% dell’intera popolazione italiana – sottolinea Fabrizio Nicolis, Presidente di Fondazione AIOM – è stata colpita da una forma di cancro. È un numero crescente di uomini e donne, ai quali vanno aggiunti parenti, amici o semplici conoscenti che sono, quindi, coinvolti indirettamente da questa particolare esperienza. Le patologie oncologiche risultano tra gli argomenti di salute più cliccati sulla Rete. Compito di una moderna Società Scientifica deve essere anche quello di fornire un’informazione corretta all’intera popolazione. Il nostro portale vuole rappresentare un lume che illumina un ‘luogo’ come il web dove ancora troppo spesso si trovano notizie assolutamente false e prive di ogni fondamento scientifico”.

Per Massimo Di Maio, Coordinatore del comitato scientifico del progetto ‘Tumore, ma è vero che?’, sono oltre 400 le bufale che si possono leggere on line e che riguardano i tumori.

“Molte di queste – spiega – riguardano terapie ‘farlocche’, che in realtà sono dei rimedi inutili, potenzialmente tossici e non in grado di contrastare efficacemente le neoplasie. Ad esempio, sono spacciate per ‘cure’ miracolose la fosfoetanolammina sintetica, il bicarbonato di sodio, l’acqua di Alessiani o l’urinoterapia. Al contrario, grazie a studi condotti rigorosamente, la ricerca medica ha permesso, negli ultimi anni, di ottenere importantissimi risultati in termini di sopravvivenza in molte diverse forme di cancro. Le fake news possono essere molte pericolose e compromettere seriamente la salute dei pazienti”.

Sul www.tumoremaeveroche.it, dal maggio 2018, sono arrivate al comitato scientifico centinaia di richieste di chiarimenti. “Molte domande – sottolinea il dott. Francesco Schettini, membro del comitato scientifico del portale – riflettono il perdurare di vecchi stereotipi e la grande paura che ancora suscitano i tumori.Questo vale soprattutto per la reale efficacia di alcuni trattamenti e i possibili effetti collaterali che determinano. Ci è stato più volte chiesto, per esempio, se la chemioterapia sia una pratica assassina oppure se è vero che funzioni solo in una piccola parte di casi. Si tratta, in realtà, di una tipologia di cura che consente di trattare efficacemente tanti pazienti e che ci ha consentito di salvare milioni di vite umane in tutto il mondo. Inoltre, abbiamo assistito ad una forte evoluzione delle terapie di supporto e quindi degli strumenti a nostra disposizione per prevenire e curare le tossicità legate alla stessa chemioterapia, come nausea, vomito e riduzione delle difese immunitarie”.

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