In occasione della Giornata Nazionale contro il Bullismo e il Cyberbullismo, dai pediatri della Sipps arriva un appello per un uso corretto e consapevole delle nuove tecnologie
Oltre il 50% dei ragazzi tra gli 11 e 17 anni ha subito episodi di bullismo, e tra chi utilizza quotidianamente il cellulare (85,8%), ben il 22,2% riferisce di essere stato vittima di cyberbullismo. A sottolinearlo, facendo riferimento agli ultimi dati pubblicati dall’Istat, è Giuseppe Di Mauro, presidente della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps).
Nel nostro Paese, bullismo e il cyberbullismo sono fenomeni in costante aumento. Da qui l’invito rivolto dall’Associazione, in occasione della Giornata Nazionale contro il Bullismo e il Cyberbullismo, a genitori e popolazione tutta per un uso corretto e consapevole delle nuove tecnologie, già a partire dalle scuole primarie.
Quella attuale è la prima generazione di adolescenti cresciuta in una società in cui l’essere connessi rappresenta un dato di fatto.
Ma proprio per questo – afferma la Sipps – bisogna porre la massima attenzione, soprattutto in età giovanissima. Le forme di cyberbullismo, infatti, rappresentano comportamenti lesivi dell’autostima dei ragazzi, con conseguenze anche gravi sul loro sviluppo psicosociale e comportamentale.
Luca Bernardo, Responsabile Rapporti con Enti e Istituzioni della Società, rimarca, in particolare, il ruolo fondamentale e decisivo dei genitori. Controllo, educazione e dialogo con i propri figli – secondo l’esperto – sono le azioni da mettere in campo per prevenire e affrontare il fenomeno.
Ma secondo l’indagine dell’associazione ‘Social Warning-Movimento Etico Digitale’, gli adulti si trovano in difficoltà nell’impartire regole precise ed esplicite per vivere serenamente il web in famiglia, forse per il distacco e la sfiducia con cui molti di loro hanno sempre visto il digitale.
Il 72,6% dei ragazzi intervistati ritiene giusto ricevere regole per usare la rete, ma solo nel 55% delle famiglie (+7,4% rispetto al 2018) vengono date limitazioni sull’uso della rete o regole di comportamento: l’80% dei ragazzi riferisce infatti che l’unica limitazione ricevuta è legata al tempo di utilizzo, oltre a quella di non visitare siti porno e di mantenere chiuso il proprio profilo social.
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