Annunciata per il 13 aprile un’azione collettiva riservata ai medici di famiglia penalizzati dalla disparità di trattamento rispetto ai colleghi specializzandi

Sono migliaia i medici di medicina generale che dal 1993 hanno subito disparità di trattamento rispetto ai colleghi specializzandi. Lo sostengono i legali di Consulcesi annunciando per il prossimo 13 aprile una nuova azione collettiva riservata ai medici penalizzati dallo Stato.

L’obiettivo è vedere riconosciuto ai camici bianchi il diritto sancito dalle direttive Ue, non correttamente recepite e attuate. Secondo tali norme, dal 1993 il Corso triennale di medicina generale è equiparabile in tutto e per tutto a quelli di specializzazione medica. Entrambi, infatti, condividono le stesse regolamentazioni in merito ad orari di lavoro, turnazioni, esclusività e così via, e di conseguenza un impegno a tempo pieno con obbligo di frequenza che non consente lo svolgimento di attività lavorative esterne.

In Italia, tuttavia, secondo Consulcesi, dal punto di vista fiscale e assicurativo vi sarebbe una disparità di trattamento rispetto ai medici che svolgono un corso di specializzazione.

In particolare, a partire dall’anno accademico 2006/2007, la retribuzione annua degli specialisti è pari a circa 26mila euro; questi ultimi, inoltre, sono esentati dal pagamento dell’IRPEF, non sostengono gli oneri assicurativi per i rischi professionali e godono di contributi versati per ogni anno di specializzazione.

I medici di medicina generale, al contrario, sono borsisti e ricevono circa 11mila euro l’anno con una modalità vecchia di vent’anni; il tutto senza l’adeguamento del 2006 riservato ai colleghi specializzandi. I mmg, inoltre, pagano l’IRPEF sulla borsa già tassata, che in tal modo assume valenza di reddito percepito, senza però godere del calcolo del triennio di specializzazione ai fini pensionistici. Infine, pagano i contributi e provvedono a proprio carico alla copertura assicurativa per i rischi professionali.

Di qui la decisione di intraprendere l’azione collettiva; un’iniziativa con cui i medici, a detta di Consulcesi, possono vedere riconosciuti i propri diritti, lesi da anni di trattamento discriminatorio. In ballo vi sarebbero importi che possono raggiungere i 150.000 euro per tutta la durata dei corsi.

 

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