Ancora Calabria. Ancora macchinari guasti. Questa volta la vittima è una turista milanese che si è recata al pronto soccorso dell’ospedale di Tropea accusando  forti dolori allo stomaco. Nonostante avesse  i valori alterati delle analisi, la donna è stata rimandata a casa senza che le venisse fatta un’ecografia. “L’apparecchio – spiega l’associazione CODICI, un’associazione contro i casi di malasanità attiva in tutta la Calabria – era rotto da circa due mesi”. Una tragica notizia che porterà alla morte della turista. “Manifestando ancora forti dolori – continua CODICI – , la donna è stata accompagnata dai familiari all’ospedale di Vibo Valentia dove la Tac ha riscontrato la perforazione all’intestino”. Arrivata ormai in condizioni gravissime, la donna è morto poco dopo l’arrivo alla nuova struttura.


Dottor Donati quali sono i sintomi che avrebbe dovuto riscontrare il personale medico sanitario in un caso di perforazione all’intestino?

Talvolta i sintomi possono avere un carattere aspecifico. I primi sintomi  possono essere anche di lieve entità in quanto la conformazione dei visceri spesso comporta che la parte perforata sia piccola e quindi la compressione delle altre ansie intestinali, che sono vicine, attenuano questa perdita di sostanza all’interno del peritoneo, attenuando i sintomi. E’ chiaro però che un dolore addominale, visto che nell’addome ci sono diversi organi, non deve essere mai preso sottogamba. L’esame più idoneo per studiare l’addome resta la TAC.  Spesso l’ecografia non è un esame che ci aiuta molto.

Quando un macchinario è guasto, qual ‘è la prassi da seguire in questi casi?

Bisogna trasferire il paziente in una struttura che abbia un’ apparecchiatura funzionante. Sia chiaro: il paziente è nelle mani del pronto soccorso. Il guasto del macchinario non elimina le responsabilità del medico, anzi. Questi si deve mobilitare affinchè il paziente venga trasportato in una struttura dotata di macchinari funzionanti.

Il trasferimento in un’altra struttura non è assolutamente con mezzi propri, tranne in alcuni casi “eccezionali” . Dipende ovviamente dall’esigenza del momento. Se il paziente che arriva al PS è in una chiara situazione di emergenza e il medico ordina che gli sia effettuato un esame questo va fatto. Se l’esame invece è procrastinabile il paziente può recarsi nella struttura in un altro giorno. Il fatto che la TAC non funzioni non è una giustificazione per mandare il paziente a domicilio.

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