Ogni anno, oltre 200mila casi e 1,4 miliardi di euro di spesa. Sotto la lente d’ingrandimento della ricerca, i ftalati e i Dde
Secondo uno studio pubblicato dal Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism, nell’Unione Europea, sarebbero ingenti i costi degli effetti che due sostanze chimiche ampiamente usate hanno sulle principali malattie dell’apparato riproduttivo femminile (cioè fibroidi ed endometriosi da inquinanti).
Le sostanze in questione sarebbero gli ftalati, cioè delle molecole plastificanti che vengono usate nel pvc ma anche in alcuni profumi – che sono una delle cause dell’endometriosi – e il Dde, cioè un prodotto della decomposizione del ddt tuttora molto presente nell’ambiente.
Si tratterebbe, in entrambi i casi, di “interferenti endocrini”, cioè di sostanze che sono capaci di interagire con gli ormoni.
“Ci sono sostanziali studi umani e tossicologici – hanno spiegato gli autori della ricerca, della New York University – che suggeriscono che l’esposizione a queste molecole stia contribuendo a patologie riproduttive femminili”.