Lorenzin apre a una revisione dell’attuale sistema di calcolo adottato dalla Commissione mista Regioni – Ministero della Salute

I sindacati siederanno al tavolo tecnico per l’individuazione del fabbisogno del personale sanitario, in vista delle nuove assunzioni previste già dalla Legge di Stabilità 2016 ma non ancora concretizzate e ulteriormente rimandate con il decreto Milleproproghe. E’ l’esito di un lungo incontro preliminare convocato dal Beatrice Lorenzin e svoltosi ieri al Ministero della Salute alla presenza delle sigle della dirigenza medica sanitaria. Nei prossimi giorni sarà calendarizzato un incontro tecnico in cui verranno discusse le metodologie da usare per il calcolo del fabbisogno, anche in previsione di una futura riunione con le Regioni. L’obiettivo è quello far fronte alle carenze determinate dall’entrata in vigore dell’orario di lavoro europeo.
Il coinvolgimento della associazioni sindacali era previsto dall’articolo 22 del Patto per la Salute, come ha chiarito il segretario nazionale di Anaao Assomed, Costantino Troise, ribadendo le critiche nei confronti della metodica utilizzata finora dal tavolo, basata sulla misurazione del tempo medio di produzione delle attività sanitarie; un sistema che già nelle scorse settimane il sindacato aveva bollato come ‘fordista’, paragonandolo a quello introdotto nelle fabbriche automobilistiche a inizio ‘900. Con l’intesa raggiunta ieri, il ministro Lorenzin si sarebbe impegnata a inviare ai sindacati, nei prossimi giorni, una bozza di documento al fine di ridiscutere tale modello.
Ciò che occorre scongiurare è il rischio di un drastico taglio delle assunzioni previste sulla base dei fabbisogni di personale medico-sanitario presentati dalle singole Regioni. Lo chiarisce il segretario della Fp-Cgil Medici, Massimo Cozza. “Le Regioni, come era previsto – ha spiegato Cozza – hanno presentato al ministero della Salute il fabbisogno di personale medico-sanitario per il territorio. A questo punto, il ministero dell’Economia ha dato mandato ad una commissione, già al lavoro per definire le reti assistenziali, di dare una valutazione rispetto a fabbisogni presentati, ma la commissione sta usando una metodologia discutibile, basata solo su calcoli economici e senza valutare parametri come la complessità clinica o altri fattori”. La Commissione in tal modo avrebbe tagliato le stime delle Regioni, con una drastica riduzione delle possibilità di assunzione.

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