Ho sempre sostenuto che l’intelligenza è il più bel dono che il Signore ci abbia fatto: l’intelligenza è umiltà, l’intelligenza è saggezza, l’intelligenza è tolleranza; …l’intelligenza è tutto quello che si può pretendere dalla vita in quanto tramite essa si arriva ad ogni cosa.
Nel settore medico legale è proprio da dire “Finalmente”: ad eccezione di due mie perizie in cui ho ammesso l’errore, non ho mai visto, negli ultimi 10 anni di attività, un perito-consulente che ha cambiato opinione su una sua bozza di ctu (o una su una ctu come nel vecchio rito).
E il “finalmente” me lo ha fatto esclamare uno specialista in neurochirurgia che da una ragione da “perdita di chance” ha convertito il suo parere in una ragione di “oltre ogni ragionevole dubbio”. Chissà se in un prossimo futuro anche uno specialista medico legale sarà all’altezza (lo spero vivamente almeno per quelli della “mia” Accademia)!
Questa puntata di “Io Polemico” è certo un po’ bizzarra, ma meritava, per l’eccezionalità del fatto, di contenere questa “dolce” polemica. Entriamo adesso nel merito. Al presente articolo sono allegate:
- La ctu definitiva del neurochirurgo: qui si può ben evincere quanto scritto nella bozza e quanto mutato dopo le osservazioni delle parti:
- Le note critiche degli attori;
- Le note critiche dei convenuti;
Quindi la lettura attenta dei tre allegati non necessiterebbe di altro commento che comunque si desidera fare per facilitare l’accesso agli atti e per stimolare un contraddittorio con tutti i lettori tecnici di Responsabile Civile. Come risulta evidente il CTU neurochirurgo nella bozza (redatta senza ausiliare ematologo) riscontra negligenza ed imprudenza nella gestione del paziente verosimilmente traumatizzato cranico, ma si fa sorprendere sia dalle comorbilità che dall’evidente mancato arresto dell’emoventricolo, tanto da non giustificarsi il perché e tanto da doversi “attaccare” alla cirrosi quale concausa del fatto, poiché non convinto della sufficienza della eventuale “trasfusione piastrinica”.
Le parti tutte con le loro note hanno probabilmente messo in imbarazzo il CTU che “umilmente” chiede l’ausilio di una specialista ematologo per inquadrare il problema “coagulativo” e il mancato e celere arresto della emorragia ventricolare. Tale gesto si è rivelato determinante ed ha mostrato quello “strano” talento che è l’intelligenza che certamente non si identifica con il sapere che è cultura (riempimento del database cerebrale), ma con l’umiltà e la voglia di mettersi in discussione e di avere come unico obiettivo la terzietà e il raggiungimento della verità giudiziale.
Penso che il CTU abbia raggiunto tali obiettivi e penso che lo stesso sarà maggiormente apprezzato non solo dalle parti in causa (un po’ di meno per i convenuti) ma soprattutto dal Giudice che, secondo il mio modesto modo di vedere, affiderà lui più incarichi del solito in quanto penso lo riterrà il più affidabile della media dei ctu. E’ esperienza che ha vissuto il sottoscritto nel 2006 presso il tribunale di Velletri per ben due volte e con due Giudici diversi. Mi farebbe davvero piacere che i lettori specialisti prendessero posizione su questo caso di non facile soluzione, ma che ha affascinato il sottoscritto per le varie insidie che presentava la storia biopatologica in sé.
Dr. Carmelo Galipò
Scarica i pdf:
Note Critiche dei conventi alla ctu del dr. F.C.
Note critiche di parte attrice al CTU F. per il ricorso Eredi C.
Ho letto tutto con vivo interesse e non posso che apprezzare l’operato del CTU. Quello che, detto francamente, mi rattrista, è che un fatto del genere dovrebbe essere la norma.
Non v’è vergogna alcuna nel rendersi conto di aver commesso una leggerezza o di non aver considerato un punto di vista. Ammetterlo, riflettere, riconsiderare le proprie opinioni magari arricchendole con un dialogo più apporofondito, arrivare a dire “è vero ho commesso un errore”, lungi dall’essere qualcosa che ci squalifica, è un gesto che in determinati ambiti non è solo sperabile ma OBBLIGATORIO.
Spero che questo articolo possa rappresentare il pretesto per una riflessione diffusa e più profonda sulla egocentrica intoccabilità delle proprie opinioni.
Cari saluti.
Gianluca Mari