Con lo smog a livelli critici le misure proposte dai Comuni, come le targhe alterne a Roma e il blocco totale a Milano, sono inutili per ridurre in maniera sistematica l’inquinamento. «Un’aria più salubre si ottiene solo investendo concretamente nello sviluppo di un sistema di mobilità sostenibile». 

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Misure saltuarie come targhe alterne e blocco della circolazione non servono a ridurre l’inquinamento delle città. «La riduzione dello smog e il miglioramento della qualità della vita si raggiunge solo attraverso un miglioramento netto della mobilità urbana e extraurbana, improntato all’eco-sostenibilità – dichiara Roberto Tascini, Presidente dell’Adoc – serve quindi un nuovo e migliore trasporto pubblico, basato sul ferro, sull’incremento delle linee metropolitane e sulla creazione di hub regionali e nazionali di scambio, sullo sviluppo del car sharing e delle piste ciclabili, sulla pedonalizzazione di grandi aree, in particolare i centri storici, anche per restituire ai cittadini le zone ad alta densità culturale e artistica».

Non solo persone, anche il trasporto merci influisce pesantemente sull’inquinamento e sulla qualità della vita: basti pensare che ogni km percorso da un vagone merci immette nell’aria 29 grammi di CO2, contro gli 81 grammi di un camion. E’ evidente quindi che il trasporto su gomma non è più sostenibile, non solo dal punto di vista ambientale ma anche economico, e va sostituito con il trasporto su ferro. Ricordiamo che un trasporto pubblico di alta qualità, integrato e integrabile, non solo migliora la mobilità dei cittadini ma comporta notevoli e positive conseguenze:

  • Riduzione delle emissioni di CO2
  • Riduzione dell’incidentalità (nel 2012 in Italia ci sono stati 62 incidenti per milione di abitanti, contro i 55 della media europea, il 7% in più.)
  • Riduzione dei costi di gestione dell’auto per il cittadino
  • Rivalutazione di zone abbandonate e recupero del degrado urbano

Oggi, in media, il 75% dei lavoratori italiani, complice un trasporto pubblico deficitario, raggiunge il posto di lavoro utilizzando solo il proprio veicolo.

A Curitiba, in Brasile, che ha la stessa popolazione di Roma ma una densità di abitanti per km tre volte maggiore, il dato è opposto: il 75% della popolazione si muove con il trasporto pubblico. A Berlino il servizio di rete metropolitana è attivo 24 ore su 24, in tutta Europa nelle Capitali ci sono almeno tre linee metropolitane in grado di connettere realmente ogni zona della città, dalla periferia al centro.

Nella nostra Capitale gli autobus sono vecchi di trent’anni, spesso senza aria condizionata e con forti ritardi, ci sono solo 40 km di linea metropolitana, un sesto rispetto alla media delle grandi capitali europee. Mentre gli autobus sono 0,7 ogni mille abitanti. Inoltre Roma ha il collegamento ferroviario verso l’aeroporto più caro d’Europa, dove in media il costo di un biglietto dal centro città in aeroporto su ferro costa 11,70 euro, circa il 20% in meno che a Roma. Gli interventi per Roma, e più in generale nelle aree metropolitane, devono essere massicci ed estesi e in particolare occorre:

  • Estendere la rete delle metropolitane, ottimizzando il servizio e riducendo sensibilmente i tempi di attesa alla banchina
  • Aumentare le corsie preferenziali e rinnovare il parco vetture degli autobus
  • Aumentare il numero di piste ciclabili e aree pedonali
  • Aumentare il numero di aree verdi, in particolare nelle periferie
  • Prevedere detrazioni fiscali per chi usa in modo continuo il trasporto pubblico e il car sharing

Per ottenere un trasporto pubblico locale di eccellenza è necessario anche integrarlo in modo ottimale con il trasporto pubblico su base regionale e nazionale. L’Italia ha bisogno di una rete infrastrutturale, in particolare ferroviaria e marittima, migliore dell’attuale.

Lo sviluppo dell’Alta Velocità (pari a circa il 6% dei binari dell’intera rete) ha contribuito enormemente allo sviluppo del trasporto ferroviario, i collegamenti tra i maggiori centri urbani rendono competitivo il treno rispetto all’auto o all’aereo, anche nella versione low cost. Ad avviso dell’Adoc sarebbe possibile ed oltremodo necessario raddoppiare l’offerta dei treni pendolari, che potrebbero in prospettiva assumere la caratteristica di “metropolitana regionale”, soprattutto migliorando l’accessibilità della rete ai centri urbani principali, creando dei veri e propri “hub su ferro” che integrino il trasporto pubblico locale e quello ferroviario. Sta soprattutto alle Regioni investire maggiormente in questo settore, individuando le soluzioni più consone per i pendolari”.

Se pensi di aver subito un danno da inquinamento ambientale, non esitare a contattare la nostra redazione. Invia una email all’ indirizzo redazione@responsabilecivile.it oppure telefona allo 06-69320026 e sarai contattato gratuitamente dai nostri esperti. 
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