Il contratto nazionale del comparto sanità è stato firmato ieri all’Aran. Tra la soddisfazione di Fp Cgil e il fermo no di Nursing Up e Nursind.

È stato finalmente firmato il Ccnl comparto sanità. Dopo 9 anni, arriva l’attesa chiusura per un contratto che ha avuto un iter assai tribolato. Ieri i sindacati sono stati convocati dall’Aran per apporre nuovamente la loro firma sul testo che ha avuto – il 15 maggio scorso – il placet della Corte dei conti.

A firmare sono stati Cgil, Cisl, Uil, Fials, Fsi e Confsal. Non hanno invece firmato i due sindacati infermieristici Nursing Up e Nursind.

È stato dunque firmato il ccnl comparto sanità per gli anni 2016-2018. L’accordo interessa tutti dipendenti del Ssn (con l’esclusione della dirigenza medica e sanitaria il cui contratto appare ancora in alto mare) è finalmente operativo.

Il contratto concerne il periodo 1° gennaio 2016 – 31 dicembre 2018, sia per la parte giuridica che per la parte economica.

Soddisfazione è stata espressa dal Presidente del Comitato di Settore Regioni-Sanità, Sergio Venturi (Assessore Regione Emilia-Romagna).

“Si tratta – ha dichiarato Venturi – di un risultato atteso dopo un lavoro durato mesi e mesi che ha impegnato il comitato di settore, a fianco dell’Aran. La firma odierna perfeziona un testo in cui sono state individuate le migliori soluzioni contrattuali possibili in un momento di scarsa disponibilità di risorse economiche, anche in ragione del mancato incremento del fondo sanitario nazionale”.

Secondo Venturi, questo contratto ha il pregio di introdurre e revisionare alcuni istituti contrattuali. “Strumenti che – ha concluso Venturi – potranno dare un nuovo slancio all’organizzazione del lavoro e migliorare le condizioni dei lavoratori del settore. Basti considerare soprattutto il sistema delle indennità e degli incarichi”.

Firmato il Ccnl comparto sanità, la segretaria generale della Fp Cgil Serena Sorrentino ha salutato con favore il traguardo raggiunto dopo 9 anni.

“Noi – dichiara Sorrentino – siamo stati coerenti e ciò che abbiamo dichiarato prima, durante e dopo la trattativa, è stato discusso con le lavoratrici e lavoratori in migliaia di assemblee fatte in questi mesi, a quelle lavoratrici e lavoratori adesso saranno erogati gli aumenti contrattuali e restituiti più diritti e più partecipazione”.

Sorrentino ha poi ricordato che dopo aver firmato il ccnl comparto sanità, già si pensa alla scrittura delle piattaforme per il prossimo triennio 2019/2021.

Tuttavia, le reazioni non sono state tutte positive. Sia Nursind che Nursing Up, sindacati degli infermieri, hanno ribadito il loro fermo no all’accordo.

Per Nursing Up, il contratto del comparto sanità “penalizza gli infermieri italiani”.

Antonio De Palma, presidente di Nursing Up, ha scritto in una nota che “le variazioni preannunciate non sembrano lasciar presagire nulla di nuovo, in particolare sotto il profilo economico, rispetto alla preintesa sottoscritta il 23 febbraio scorso. Se le cose resteranno ferme alle modifiche anticipateci dall’Aran, non si interviene sul deprecabile impianto di attribuzione degli incarichi, non si elimina la deroga al riposo continuativo di 11 ore per la pronta disponibilità passiva e si mantiene fermo il sistema delle indennità, alcune confermate negli importi vigenti ante euro”.

 

 

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