Anelli (FNOMCeO): Se non viene fissata una data congrua per l’inizio dei corsi di Formazione in medicina generale entro i termini di legge il Ministero nomini commissari ad acta

Si riunisce oggi a Roma la Conferenza Stato Regioni. Nel corso dell’incontro si fisserà la nuova data per il concorso di ammissione al Corso specifico di Formazione in Medicina Generale. La precedente data del 25 settembre è stata infatti annullata per poter procedere alla riapertura dei bandi regionali. Una decisione maturata dopo l’inclusione delle borse aggiuntive derivanti dai 40 milioni di euro accantonati, con questo intento, nell’ambito del riparto delle quote vincolate per gli obiettivi di Piano 2018 del Fondo Sanitario Nazionale.

Ieri il presidente della FNOMCeO, Filippo Anelli, aveva auspicato uno sforzo da parte delle Regioni affinché il corso inizi, come da previsione di Legge, a novembre. “Se così non fosse – evidenziava Anelli – si vanificherebbero i vantaggi ottenuti con l’aumento delle borse”. Infatti, “ i tempi per avere nuovi medici di medicina generale opportunamente formati si allungherebbero di un anno”. In tal modo si aggraverebbe “la situazione già emergenziale di carenza di queste figure professionali”.

Secondo alcune indiscrezioni, tuttavia, le Regioni avrebbero intenzione di far slittare l’inizio dei corsi al 2019.

Da qui il nuovo intervento del vertice della Federazione dei Medici. Anelli, nel caso in cui non venisse fissata una data congrua, invita il Ministro della Salute “a nominare, nelle singole Regioni, Commissari ad acta per gestire nei termini di Legge i concorsi per l’accesso al Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale”.

“L’inizio dei corsi, come stabilito per legge, nel 2018, consentirebbe di portare a casa duemila medici di Medicina Generale pienamente formati nel 2021, quando già la carenza di queste figure professionali, dovuta all’ondata di pensionamenti, farà sentire pesantemente i suoi effetti – commenta Anelli -. Se si posticipasse l’inizio del corso, invece, non avremmo, tra tre anni, nessun nuovo medico di famiglia”. Tale situazione creerebbe “una grave crisi per il sistema e fortissimi disagi per i cittadini”.

“Siamo riusciti, tutti insieme, a incassare lo storico risultato del raddoppio delle borse, proprio per arginare questi effetti – continua il presidente FNOMCeO -. Non vanifichiamolo proprio ora, solo per difficoltà organizzative del tutto superabili, quando siamo a un passo dal realizzarlo”.

“Siamo fiduciosi che le Regioni non vorranno far questo ai loro cittadini, lasciarli tra tre anni senza medico di famiglia – conclude –. Se così non fosse, ricordiamo che la Legge non può essere violata da nessuno”. Il commissariamento sarebbe, quindi, un passo doloroso ma necessario per ottenerne il rispetto.

 

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