Quasi la metà della popolazione mondiale ha problemi a dormire, eppure, solo meno di un terzo cerca l’assistenza di personale specializzato

In occasione della nona Giornata mondiale del sonno, gli esperti della World Association of Sleep Medicine (WASM) riportano l’attenzione sulle patologie legate al sonno, un problema che interessa il 45% della popolazione mondiale (anche se meno di un terzo di rivolge a personale qualificato per risolvere il problema).

«I disturbi respiratori nel sonno rappresentano una delle patologie che con maggiore frequenza altera la continuità del sonno, peggiorando così la qualità della vita e provocando conseguenze deleterie sulla salute di chi ne è affetto» ha spiegato Alberto Braghiroli Responsabile Gruppo di Studio dell’Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri (AIPO) Disturbi Respiratori del Sonno. «Le sole apnee ostruttive colpiscono in forma grave almeno il 10% della popolazione totale, con percentuali ancora più elevate in chi soffre di ipertensione farmaco resistente, aritmie cardiache, diabete, malattie renali e metaboliche. A queste si aggiungono altri disturbi respiratori del sonno nei pazienti con scompenso cardiaco cronico, nella BPCO, nell’asma bronchiale, nella grave obesità, nelle malattie neuromuscolari, solo per citare alcuni esempi».

«La pneumologia è perciò in prima linea anche nell’assicurare una diagnostica e un’assistenza puntuale nella gestione di queste patologie: un recente censimento dell’AIPO ha evidenziato che 180 centri pneumologici sono disponibili sull’intero territorio nazionale per rispondere alle esigenze di chi dorme male a causa dei disturbi respiratori, contribuendo così al sogno di ridare una buona qualità di vita a chi, spesso inconsapevolmente, non può dormire sonni tranquilli».

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