Che cos’è il sexting e perché è così diffuso (ma poco conosciuto) tra gli adolescenti? Partiamo dal concetto.

Il termine sexting, crasi delle parole inglesi sex (sesso) e  è un neologismo utilizzato per indicare l’invio di messaggi sessualmente espliciti e/o immagini inerenti al sesso, principalmente tramite telefono cellulare, ma anche tramite altri mezzi informatici. Questo fenomeno è molto poco conosciuto dai genitori, basti pensare che solo il 15 % ne è a conoscenza. L’Italia si attesta al di sotto della media europea per quanto riguarda il grado di conoscenza della materia. Infatti, i francesi si attestano intorno al 20%, gli olandesi e gli inglesi al 25% e gli spagnoli, i più consapevoli, al 29%.

“I genitori italiani appaiono i meno consapevoli dell’esperienza di ‘sexting’ dei propri figli. E’ evidente che un’azione educativa va svolta anche – primariamente e parallelamente – nei loro confronti”,afferma Piero Stettini, professore di Psicologia generale e Psicologia clinica presso l’Università di Genova.

Il fenomeno del Sexting verrà denunciato nella Settimana del benessere sessuale, organizzata dalla Federazione Italiana Sessuologia Scientifica, che si terrà dal 28 settembre al 3 ottobre. Sono molti gli esperti a sostenere  che questa continua  esposizione ai contenuti sessuali alla vista possa alterare il naturale sviluppo del giovane comportando non pochi problemi per lo sviluppo sessuale del ragazzo. Lo stesso prof. Stettini ci tiene a specificare che  “la precoce esposizione a contenuti sessuali-pornografici risulta dannosa allo sviluppo e le inchieste condotte sui giovani che ricorrono al ‘sexting’ ci mostrano che più l’età si abbassa, più questi appaiono preoccupati e turbati”.

“Altro rischio – secondo l’esperto –  è quello di una sessualizzazione dove le emozioni sessuali sono sempre più sganciate dalla fisicità, dalla presenza reale e corporea dell’altro, con una frammentazione che può favorire una oggettivazione sino alla mercificazione dei corpi, in particolare di quello femminile”, continua lo psicologo”.

Nelle prossime ore cercheremo di capirci qualcosa in più intervistando i nostri esperti.

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