Il video: «La mia vita da medico tra passione e frustrazioni»

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LA MIA VITA DA MEDICO. Il racconto di una giornata in ospedale tra passione e frustrazioni. Liberamente tratto da un articolo di Francesco Medici, Consigliere Nazionale Anaao – Azienda Ospedaliera San Camillo di Roma. 

IL RACCONTO – «E’ mattino finalmente. A dirmelo non è il sorgere del sole ma il rumore della macchina che pulisce i pavimenti. Al pronto soccorso il sole non lo vediamo, un genio dell’architettura ci ha infilato a lavorare sottoterra, e i quindici minuti della pulizia sono una benedizione, sempre che non vi siano malati gravi e nuovi accessi. Significa poter salire al piano di sopra a fare colazione, perché anche questa notte è passata e ci meritiamo una manciata di minuti per riposarci, e si perché nelle 11 ore precedenti nemmeno questo abbiamo potuto fare.

«SOLO ORDINI» – E stanchi davanti a una tazza di caffè, è inevitabile parlare delle difficoltà di questa professione, drammatica è dir poco. Lavoriamo duramente, i momenti di stop non esistono. Esistono solo ordini, assistenza continua e di corsa, frustrazione nel non riuscire a dare tutte le risposte ai malati. Si è ridotto il tempo di cura e allungato a dismisura quello della burocrazia che invade e devasta la nostra professione.

GIOVANI MEDICI E PRECARIATO – Andare in pensione non è più un lutto, ma una liberazione vissuta da chi resta con una punta di invidia. Non se la passano meglio i giovani: provate a fargli capire e accettare che mancano si medici nel servizio sanitario ma loro devono rimanere fuori, o lavorare nascosti da una condizione precaria e umiliante, cosi li perdiamo. Quanti medici sono fuggiti all’estero rendendo molto più povero il nostro paese?».

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