Le Fiamme Gialle hanno scoperto una truffa basata su incidenti stradali simulati con il supporto di falsa documentazione ottenuta grazie anche alla collaborazione di medici e impiegati di istituto di diagnostica
Incidenti stradali simulati allo scopo di ottenere rimborsi illeciti dalle compagnie assicurative. La truffa è stata portata alla luce dai finanzieri della Compagnia Pronto Impiego del Comando provinciale di Reggio Calabria, insieme ad agenti della Polizia metropolitana.
Nell’ambito dell’inchiesta, denominata “Golden insurance”, sono state emesse due misure cautelari agli arresti domiciliari mentre a una terza è stato notificato l’obbligo di presentazione quotidiana alla Polizia giudiziaria.
Le persone indagate, complessivamente, sono 71. Le ipotesi di reato a loro carico sono, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata a reati di falso materiale e ideologico commessi anche da pubblici ufficiali, accesso abusivo a sistema informatico/telematico, fraudolento danneggiamento dei beni assicurati e mutilazione fraudolenta della propria persona e ricettazione.
A capo dell’organizzazione, secondo l’accusa, ci sarebbe stato il titolare di una ditta operante nel settore dell’antinfortunistica che era la base logistica dove venivano organizzati e programmati i falsi sinistri e predisposta la falsa documentazione, ottenuta anche grazie alla collaborazione di medici, impiegati di istituti di diagnostica, nonché di soggetti gravitanti nell’area criminale reggina.
Dall’inchiesta della Procura della Repubblica, diretta da Giovanni Bombardieri e coordinata dal procuratore aggiunto Gerardo Dominijanni e dal pm Paolo Petrolo, è emerso che l’organizzazione riusciva a simulare numerosi sinistri con un collaudato sistema di falsificazione della documentazione sanitaria, delle pratiche assicurative, nonché di fittizie aperture di appositi conti correnti postali e bancari di appoggio temporaneo delle somme provento delle truffe.
Tra i beni sequestrati figurano un’auto di lusso, un’abitazione a Giardini Naxos (Messina), una villa a Campo Calabro, oltre a somme in contanti per circa 620.000 euro.
Leggi anche:
TRIADE SICURA, 89 INDAGATI IN TOSCANA PER TRUFFA ALLE ASSICURAZIONI