Secondo un rapporto del Centro europeo per il controllo delle malattie le più frequenti sarebbero quelle chirurgiche e urinarie

Sono 3,2 milioni i pazienti che ogni anno in Europa vengono contagiati da infezioni prese in ospedale e strutture sanitarie. Le loro conseguenze portano alla morte di 37mila persone. E’ quanto emerge da un rapporto elaborato dal Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc), in base al quale le principali cause di infezioni legate alle cure sanitarie sono i batteri resistenti agli antibiotici, come lo Staphylococcus aureus (Mrsa) e il Clostridium difficile. I tipi di infezioni più frequenti, invece, sono quelle chirurgiche, urinarie, del sangue, gastrointestinali e polmoniti.
Il Rapporto contiene anche una valutazione economica degli interventi di prevenzione esistenti contro queste infezioni, per capire qual è quello più efficace in termini di costi. Tra quelli fatti finora, la maggior parte si sono concentrati sul monitoraggio dell’igiene delle mani, isolamento, equipaggiamento protettivo del personale, pulizia e decontaminazione, gestione degli antibiotici.
In alcuni Paesi europei, questo sembra aver portato negli ultimi anni a una riduzione delle infezioni da Mrsa (Stafilococco resistente alla meticillina). Tuttavia, non è chiaro se le strategie impiegate, con successo o meno, siano efficaci rispetto alla spesa. Gli interventi diretti ai chirurghi per l’igiene delle mani, secondo quanto osservato, non sono stati efficaci a parità di costi, mentre hanno fatto risparmiare gli interventi diretti allo staff dell’ospedale.

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