La Federazione dei medici di medicina generale rivolge un appello al Ministero della Salute affinché la somministrazione dei vaccini prosegua soprattutto per anziani e malati cronici

“Stiamo purtroppo cominciando a contare i decessi per sindrome influenzale o complicanze ad essa legate ed è più che mai importante non abbassare la guardia per evitare di raggiungere i tristi traguardi registrati nelle precedenti epidemie stagionali”. Lo dichiara Tommasa Maio, responsabile dell’Area vaccini della Fimmg, riportando i dati divulgati dall’ultimo report della rete Influnet, attivata come ogni anno per la sorveglianza dell’epidemia influenzale.
Lo studio segnala non solo l’anticipo del picco influenzale  ma anche che l’età mediana delle forme gravi e complicate di influenza è di 71 anni (con un range 3-94). L’83% dei casi gravi e il 100% dei decessi segnalati presentano almeno una patologia cronica preesistente. I sistemi di sorveglianza virologica sia nazionali che europei dimostrano inoltre che al momento sono dominanti i virus di tipo A appartenenti al sottotipo H3N2. Gli studi effettuati negli ultimi anni hanno dimostrato che quando ciò accade gli anziani sono i soggetti maggiormente colpiti, con un conseguente alto numero di ospedalizzazioni e un aumento della mortalità in questa fascia d’età.
“Per questo motivo – continua Maio -la nostra Federazione, sulla base delle informazioni divulgate dagli esperti dell’ISS e dell’ ECDC, ha inviato una formale richiesta al Ministero della Salute affinché sia protratta la campagna e possa continuare in tutti gli studi dei Medici di Famiglia e presso i Dipartimenti di Prevenzione la somministrazione di vaccino antinfluenzale in particolare dei soggetti anziani e dei cronici. Tale indicazione potrebbe essere prontamente attuata con l’impiego delle dosi di vaccino precedentemente acquistate ma rimaste inutilizzate ed, inoltre, rappresenterebbe un elemento di contenimento del massivo accesso ai sistemi di assistenza territoriali ed ospedalieri offerti dal SSN determinato da quadri clinici o complicanze legate alle sindromi influenzali che stiamo registrando in tutte le regioni italiane sin dall’inizio del periodo epidemico.”
 

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