Il conducente del veicolo è stato ritenuto responsabile del decesso di un pedone, investito mentre attraversava la strada e morto per i gravi traumi riportati a distanza di quattro giorni

Il Tribunale di Reggio Calabria ha condannato a dieci mesi e venti giorni di reclusione, oltre alla sanzione accessoria della sospensione della patente di guida per sei mesi, un automobilista residente nel capoluogo di provincia calabrese, ritenuto responsabile del decesso di un 37enne di origini straniere, investito mentre attraversava la strada nell’agosto del 2018.

In base a quanto ricostruito e riportato da Reggio Today, la vittima si trovava nei pressi del parcheggio di un supermercato, in compagnia del fratello. Nell’attraversare la strada per dirigersi verso l’esercizio commerciale, il pedone sarebbe stato travolto dal veicolo dall’imputato, sbattendo violentemente la testa sull’asfalto.

Trasportato a bordo di un’ambulanza del 118 in ospedale, il giovane era morto a distanza di quattro giorni per i gravi traumi riportati nell’incidente, dopo essere entrato in coma per emorragia cerebrale e insufficienza respiratoria.

La vicenda aveva visto l’apertura di un’inchiesta sfociata nel rinvio a giudizio dell’investitore.

Nella richiesta di rinvio a giudizio, il Pubblico ministero titolare del fascicolo aveva sottolineato come l’automobilista avrebbe dovuto procedere a velocità moderata tale da potersi accorgere dell’attraversamento della vittima e arrestare il mezzo in tempo utile per evitare il sinistro. Il tutto nonostante l’illuminazione stradale non fosse perfettamente funzionante.

Durante l’udienza preliminare il legale dell’imputato aveva chiesto e ottenuto dal Giudice l’accesso al rito abbreviato, che si è concluso con il verdetto di condanna. Nella sentenza si evidenzia, in particolare, che “la zona presentava quel grado di illuminazione sufficiente a garantire la visuale”, tanto più considerando “la presenza delle luci poste in loco in ragione della presenza del supermercato”. Inoltre – riferisce ancora Reggio Today – il Tribunale ha ravvisato che all’arrivo della macchina, il pedone stava già attraversando la strada e non aveva assunto una condotta imprevedibile e anomala. L’imputato, quindi, con una condotta di guida più prudente avrebbe potuto evitare l’impatto.

La redazione giuridica

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