In caso di malpractice la struttura sanitaria risponde della responsabilità contrattuale con il paziente ed extracontrattuale con gli eredi

L’azione del paziente per malpractice medica ricade nell’ambito della responsabilità contrattuale, non così l’azione portata avanti dagli eredi di quest’ultimo, che invece si colloca nella sfera della responsabilità extracontrattuale. Questa importante distinzione è stata effettuata all’interno della sentenza n. 557/2020 del Tribunale di Crotone.

L’assunto per il quale l’ospedale assume nei confronti del paziente, in caso di malpractice, una responsabilità di tipo contrattuale è vero solo quando a far valere il proprio diritto è il paziente personalmente; non così quando sono gli eredi nei confronti dei quali la struttura sanitaria risponde per responsabilità extra contrattuale.

La regola secondo cui tra paziente e struttura sanitaria si instauri un contratto autonomo a prestazioni corrispettive, vale solo relativamente a pregiudizi della sfera personale e giuridico patrimoniale del paziente considerata vittima primaria.

Nei confronti del paziente la casa di cura assume obbligazioni anche relativamente a prestazioni di carattere alberghiero, quali la messa a disposizione del letto, la somministrazione dei pasti e il servizio di pulizia; nonché ovviamente la messa a disposizione di tutte le attrezzature presenti all’interno della struttura nosocomiale, quale contro prestazione rispetto al pagamento del Servizio Sanitario Nazionale.

In ragione di quanto detto risulta chiara la natura  contrattuale della struttura sanitaria nei confronti del paziente. Vi sarà quindi inadempimento da parte della casa di cura di una o più obbligazioni, siano direttamente in capo alla struttura oppure in capo ai medici che svolgono la propria attività professionale all’interno di essa.

Nei confronti dei parenti delle vittime, la responsabilità ha natura extra contrattuale e opera ai sensi e per gli effetti dell’articolo 2043 del codice civile. I parenti sono infatti considerate vittime secondarie, non avendo alcun legame diretto né con la struttura, né con i medici che operano al suo interno.

                                                      Avv. Claudia Poscia

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