Le organizzazioni rappresentative dei medici del Servizio sanitario nazionale evidenziano problemi e criticità della categoria per le quali nel 2018 non sono state trovate soluzioni soddisfacenti

Un anno nero per i medici del Servizio sanitario nazionale. Questo il bilancio relativo al 2018 per la categoria dei camici bianchi secondo il Presidente della FNOMCeO, Filippo Anelli. All’Adnkronos Salute, il vertice della Federazione parla di 12 mesi molto difficili per con un finale che lascia l’amaro in bocca per una Manovra giudicata non soddisfacente.

Al primo posto della classifica dei problemi affrontati Anelli mette “le troppe violenze subite dagli operatori”. A seguire, la gravissima carenza dei medici e il deficit di posti per i neolaureati, costretti ad emigrare. Infine, la caduta di fiducia nei confronti della politica. Completano il quadro negativo le tante ‘fake news’ che minano la credibilità della professione e un contratto nazionale fermo da anni.

Anche il 2019 si preannuncia di fuoco. Le principali organizzazioni sindacali di categoria, dopo aver bocciato la legge di bilancio, hanno confermato due giornate di sciopero nazionale di 24 ore. La prima si terrà il prossimo 25 gennaio 2019; la seconda sarà proclamata entro la prima settimana di febbraio.

“Con un po’ di ottimismo possiamo farcela – rimarca Anelli – e dal ministro Grillo, che è anche medico e conosce tutte queste difficoltà, ci aspettiamo tanto. Ad oggi ci sembra ancora ingessata nelle logiche del Governo. Se andranno avanti con il regionalismo differenziato metteranno a rischio la tenuta del Ssn, i medici torneranno in piazza. Questa volta al loro fianco ci saranno i cittadini che non avranno più servizi”.

“Più che anno nero dobbiamo parlare di ‘annus horribilis’, rincara il segretario nazionale dell’Anaao-Assomed, Carlo Palermo.

Secondo l’Associazione dei medici e dirigenti del Ssn, il contratto fermo da 10 anni è uno dei nodi più importanti da risolvere. “Ma qui ci stiamo giocando la sostenibilità del Ssn: mancano già 10 mila medici e spesso gli ospedali sono in difficoltà per coprire i turni. E nei prossimi anni – ammonisce – sarà anche peggio per i pensionamenti e la scelta di molti colleghi di andare nel privato. Nella legge di Bilancio non c’è nulla mentre l’unica soluzione è sbloccare le assunzioni altrimenti il sistema crolla”.

I sindacati dei medici del servizio sanitario nazionale chiedono la cancellazione dell’anacronistico blocco della spesa per il personale della sanità. L’obiettivo è facilitare il turnover del personale aprendo una grande stagione di assunzioni nel Ssn. Un piano necessario per fare fronte nei prossimi 5 anni al pensionamento del 40% dei medici, veterinari e dirigenti sanitari. Secondo le organizzazioni di categoria occorre, inoltre, la previsione di un finanziamento adeguato per i contratti di formazione post lauream specialistici, portandoli a 9.500 l’anno. Una misura, quest’ultima, necessaria per svuotare “il limbo formativo in cui sono ingabbiati 10.000 giovani medici che non riescono ad accedere ad un percorso formativo”.

 

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