Soddisfatti i sindacati che esprimono perplessità sulle risorse a disposizione

Nella sanità presto si tornerà ad assumere. Il piano previsto dal Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, prevede l’entrata in servizio di circa 3mila medici. Sul dicastero di Lungotevere Ripa incombe anche l’applicazione della direttiva europea sui tetti d’orario degli ospedali che, ove non rispettata, rischia di vedere il nostro Paese sanzionato dall’UE.

“Le priorità per il 2017 – ha affermato Lorenzin nei giorni scorsi – sono gli investimenti sul personale sanitario: dobbiamo realizzare un meccanismo che ci permetta in 2-3 anni di stabilizzare i precari della salute, di sbloccare gran parte del turnover e far tornare il sistema sanitario nazionale normale nella sua fase di programmazione dell’accesso dei giovani medici alla professione”.

La legge di Stabilità per il 2016, aveva già previsto un primo sblocco concedendo assunzioni con contratti a termine per tamponare l’emergenza caratterizzata dalla mancanza di medici e infermieri nelle Asl e coprire i primi dieci mesi dell’anno. Il prossimo passo prevede, entro il 30 settembre, il completamento da parte delle Regioni del monitoraggio dei fabbisogni reali e la trasmissione dei dati al Ministero in modo da prevedere i finanziamenti necessari nella nuova legge di Stabilità.

Per le risorse il Ministro Lorenzin fa molto affidamento sulla trattativa in corso con le Regioni, che punta ad aumentare di 2 miliardi la dotazione del fondo sanitario, e sui risparmi che si sono ottenuti nel frattempo grazie all’introduzione del Patto per la salute e all’avvio delle centrali d’acquisto unificate.

Ma sulle coperture finanziarie non mancano le perplessità, soprattutto da parte dei sindacati, ferma restando la soddisfazione per il piano di assunzioni annunciato, che consentirà di ampliare l’organico degli ospedali per coprire i turni di guardia e per garantire la continuità alla vigilia dei moltissimi pensionamenti previsti nei prossimi anni. L’auspicio delle Associazioni è che non vengano posti ulteriori veti da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze e si riesca a ‘investire’ nel personale per avere un professionisti formati, ridurre le liste di attesa e garantire servizi migliori alla comunità.

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