La direzione sanitaria del Policlinico di Modena ha riconosciuto l’errore medico trovando un accordo risarcitorio con la famiglia della vittima, una settantenne morta dopo una biopsia nel dicembre del 2017
Cinquecentomila euro. A tanto ammonta complessivamente la cifra elargita ai familiari di una settantenne morta dopo una biopsia effettuata al Policlinico di Modena alla fine del 2017. Il risarcimento è stato versato per metà dall’azienda ospedaliera e, per la restante parte, dalla Regione Emilia Romagna.
La vicenda è ricostruita dal Resto del Carlino. La donna – come riporta il quotidiano – sulla scorta di una precedente diagnosi di malattia linfoproliferativa avrebbe dovuto essere sottoposta all’asportazione di un linfonodo a livello dell’ilo epatico a scopo diagnostico. In base a quanto emerso dagli accertamenti medico legali, tuttavia, all’uscita dalla sala operatoria avrebbe sviluppato una pancreatite acuta emorragica con complicanze importanti. Nonostante i trattamenti terapeutici dopo meno di un mese è sopraggiunto il decesso.
Secondo la perizia, durante la laparoscopia la paziente avrebbe subito l’asportazione di frammenti pancreatici ed epatici sani di alcuni centimetri senza che venisse prelevato alcun tessuto linfatico.
In base alla consulenza, quindi, non sussisterebbe alcun dubbio circa il fatto che la tragedia sia direttamente e unicamente imputabile all’errato intervento chirurgico.
La direzione sanitaria, dopo aver ricevuto la richiesta risarcitoria della famiglia della vittima a maggio 2018, ha dubito disposto le perizie medico legali in contraddittorio. Da queste – fanno sapere al Carlino dall’ufficio legale assicurazioni del Policlinico – sarebbe emersa “una situazione non propriamente lineare nel trattamento effettuato alla donna”. Da li la decisione di trovare un accordo con la controparte in base alle valutazioni dei medici legali.
La famiglia della settantenne, però, intende comunque segnalare quanto accaduto alla Procura. Il marito, nella testimonianza resa al Resto del Carlino, fa sapere che è in corso la preparazione di una causa penale nei confronti di chi era presente quel giorni in sala operatoria.
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