Cambia la natura giuridica del fascicolo relativo al decesso di un neonato, morto a due mesi dalla nascita in Salento

E’ morto a due mesi dalla nascita un bimbo venuto alla luce lo scorso 15 febbraio all’Ospedale di Copertino, in Salento. Il piccolo aveva subito presentato una serie di complicanze, tra cui una febbre persistente che peraltro colpì anche la giovane madre. Fu quindi trasportato presso il reparto Utin (Terapia intensiva neonatale) del nosocomio “Vito Fazzi” di Lecce.

La Procura, su denuncia sporta ai carabinieri dal papà del bimbo, aveva già aperto un’inchiesta per accertare eventuali responsabilità mediche sulla vicenda. Il fascicolo, inizialmente rubricato per lesioni colpose, vedeva iscritti nel registro degli indagati sei professionisti; si tratta degli specialisti che hanno seguito la donna nel corso della degenza a Copertino. Un atto dovuto conseguente al sequestro delle cartelle cliniche effettuato dai carabinieri dopo la denuncia.

Il decesso del piccola ha mutato la natura giuridica del fascicolo: omicidio colposo

Il magistrato dovrà quindi valutare se estendere o meno l’inchiesta anche al personale medico del “Fazzi” per sgomberare il campo dai dubbi sulle loro condotte. Si attende anche un altro passo dalla Procura, ovvero il conferimento al medico legale dell’incarico di svolgere l’autopsia.

L’inchiesta dovrà ora stabilire le cause del decesso e fare luce su una serie di interrogativi: in particolare se sussiste un nesso fra le complicanze accusate dal neonato e dalla madre; e ancora se il decesso sia dovuto al peggioramento della patologia che aveva determinato il trasferimento a Lecce. Da chiarire anche se sia accaduto qualcosa di anomalo durante gli ultimi giorni o le ultime settimane di gestazione e se fosse stata individuata una malattia congenita.

Le indicazioni contenute nelle cartelle cliniche sequestrate dovranno quindi essere messe a confronto con le diagnosi e le terapie decise nel corso della degenza presso il capoluogo salentino.

 

 

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