Neonata morta 12 ore dopo la nascita, la madre era arrivata in ospedale con dei dolori ed era stata ricoverata

Dieci giorni fa una ragazza di 21 anni, in attesa del primo figlio, a causa di dolori si è recata all’ospedale De Luca e Rossano di Vico Equense, in provincia di Napoli, accompagnata dal compagno.
Dopo il tracciato e la visita, le viene consigliato il ricovero e viene messa in osservazione. Viene controllata ogni due, tre ore, mentre i dolori aumentano. In quel momento non è presente il primario, che viene atteso dallo specialista perché decida il da farsi.
“Sebbene la situazione fosse peggiorata sia per intensità dei dolori, sia per la sofferenza fetale documentata dai tracciati, – racconta l’avvocato Vincenzo Propenso, difensore della coppia – solo alle 12 del giorno successivo al ricovero viene portata in sala parto. Ma anche qui, invece di sottoporla al cesareo, i medici decidono di farla partorire per via naturale. E solo dopo tre tentativi andati a vuoto, optano per il cesareo”.
Nonostante le difficoltà, la bimba nasce anche se è chiaro fin da subito che le sue condizioni sono gravi. La madre racconta che gli specialisti hanno prima tentato di aiutarla a respirare con la mascherina dell’ossigeno, poi hanno dovuto disporre il trasferimento nella Terapia intensiva neonatale del Monaldi.
La bambina entra in rianimazione passate quattro ore dopo la nascita. I medici hanno fatto di tutto per salvarla, ma le sue condizioni erano disperate. La sera, soltanto dodici ore dopo essere nata, la bambina è morta.
Il padre viene avvisato del decesso dal primario della terapia intensiva.
I genitori della neonata morta ritengono che la responsabilità sia dei medici dell’ospedale De Luca e Rossano, che avrebbero ritardato il parto chirurgico sottovalutando la sofferenza fetale. E perciò, il giorno successivo si rivolge ai carabinieri e sporge denuncia nei confronti dell’équipe.
L’autopsia è stata effettuata lunedì scorso dal medico legale Antonio Sorrentino e dal ginecologo Giuseppe Botta, adesso si dovrà attenderne il risultato entra 60 giorni. Il 31 maggio si è svolto il funerale della piccola.
La Procura ha aperto un fascicolo, sequestrato la cartella clinica e iscritto nel registro degli indagati i sei medici del De Luca e Rossano, tra cui il primario.

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