Giovani e nuove dipendenze. Secondo il dottor Giorgio Di Lauro, direttore del Dipartimento per le dipendenze patologiche dell’Asl Napoli 2 Nord, tra i giovani è spuntata una nuova droga definita dagli specialistici “zolletta magica”. Secondo l’Asl Napoli 2, alcuni ragazzi sono stati colti da amnesia per quasi 48 ore e non ricordavano nulla di quanto fosse successo nel fine settimana. Tutto dopo aver sciolto nella birra questa zolletta.
“La prima volta che ne ho sentito parlare – rivela Di Lauro al Corriere del Mezzogiorno – non ho dato molto peso alla cosa, spesso i ragazzi, soprattutto i giovanissimi, tendono ad esagerare un po’. So bene che i locali e i bar inventano le offerte più stravaganti ed economiche per invogliare i ragazzi a bere. E altrettanto spesso “chiudono un occhio” sull’età. Ma questa storia della “zolletta magica” era più che altro un sentito dire, racconti fatti da amici di amici; difficile capire quanto di vero ci fosse”.
Il direttore del Dipartimento dipendenze esclude la possibilità che esistano locali che pubblicizzano o vendano queste zollette. “Qualcuno mi ha anche chiesto se non si potesse trattare di semplice zucchero, ma lo escludo. Per aumentare il potenziale alcolico di una birra – afferma di Lauro – dovrebbe prima fermentare. E comunque non potrebbe portare ad amnesie. Spero di riuscire ad ottenere una di queste zollette, così da farla analizzare per capire cosa contiene”.
Proprio per contrastare e studiare queste dipendenze, l’Asl Napoli 2 ha istituito un convegno nei giorni scorsi dal titolo «La Campania e l’alcolismo: percorsi, proposte e possibilità terapeutiche».
Secondo gli specialisti, vi è un pesante aumento nel consumo di alcol tra i giovanissimi, anche da parte di ragazzini di appena 12 anni. Il picco risulta essere tra i 15 e i 17 anni. Un fenomeno definito “dilagante” dal prof. Antonio D’Amore, direttore del dipartimento Dipendenze dell’Asl di Caserta. “Nonostante questo, non riusciamo ad aumentare l’afferenza ai servizi del territorio”, ha affermato D’Amore.
L’esperto disegna, poi, lo stato di salute dei servizi offerti dalla Regione: “Esiste uno spread importante tra le persone interessate da alcolismo e i pazienti che chiedono aiuto. Del resto la presa in carico di questi pazienti è molto complessa e necessita di equipe multidisciplinari. Il vero problema è che i servizi in Campania, cosi come sono strutturati, non sono adatti ad offrire le soluzioni giuste”.