In vigore da aprile, l’obbligo di certificazione e trasmissione online di infortuni e malattie professionali lascia irrisolte alcune questioni applicative

Salvo rinvii, da aprile scatterà l’obbligo per i medici di certificazione e trasmissione online di infortunio e malattia professionale. Secondo la nuova normativa (Decreto legislativo 151/2015), infatti, come si legge all’articolo 21, i medici che prestino prima assistenza a un lavoratore infortunato sul lavoro o affetto da malattia professionale dovranno rilasciare un certificato ai fini degli obblighi di denuncia e dovranno trasmetterlo per via telematica all’Inail.  E, attenzione, oltre agli attivi, questo obbligo potrebbe riguardare anche i pensionati, che sono deontologicamente tenuti a soccorrere i pazienti.

Ma questa novità apre alcune questioni applicative che rimangono senza soluzione. Fnomceo, per questo, chiede un rinvio delle scadenze.

Ma quali sono i nodi che secondo Fnomceo  rischiano di trasformare la nuova decisione normativa in un sistema impraticabile? Vediamoli insieme.

1) Aspetti pratici:  Si richiede a medici e dentisti pensionati di dotarsi di Pc o tablet per l’eventuale invio telematico. Sia i pensionati sia gli attivi dovrebbero poi accreditarsi all’Inail: questo, dopo che già si era richiesto a tutti gli attivi di accreditarsi al sistema Tessera Sanitaria.

Oltre a questi fattori prettamente tecnici e certamente dispendiosi in termini economici e di tempo, rimane da definire con precisione il concetto di ‘prima assistenza’: vi rientrano a pieno titolo  tutti gli interventi di primo soccorso di qualsiasi iscritto agli Albi effettuati in condizioni di emergenza? Insorgono poi problematiche relative all’invio in condizioni “limite” (dal cantiere, in nave etc), dal momento che allo stato attuale non è prevista alcuna disciplina dell’invio differito del certificato.

2) Convenzione – Da non sottovalutare, per Fnomceo, il nodo del compenso: «La legge non prevede che sia l’interessato a richiedere il rilascio del certificato, pertanto il costo dovrebbe essere sempre a carico dell’Inail». Tuttavia, già in passato, si è registrato un ritardo nei pagamenti da parte dell’Istituto: il nuovo sistema riaprirebbe i problemi passati. Per Fnomceo le soluzioni sono due: adozione del pagamento automatico dei certificati a qualunque medico (e allora «andrebbero identificate specifiche tariffe, non è chiaro con quali relazioni contrattuali tra medico e Inail»); oppure, concedere al medico di optare tra un regime di Convenzione (tutta nuova?) e uno libero professionale, al momento di accreditare il medico.

3) Denuncia e referto – Con questo decreto si intende far giungere all’Inail direttamente online i dati sui “primi infortuni” o prime constatazioni di malattia (cosa che, invece, in passato avveniva per il tramite del datore di lavoro). Il medico, però, continuerebbe a rilasciare un certificato in copia cartacea al lavoratore e il datore di lavoro continuerebbe a inviare anche lui all’Inail i relativi dati. Fnomceo, poi,  sottolinea che comunque rimarrebbe in capo al medico anche l’obbligo del referto cartaceo a sua volta da indirizzare o ai servizi di prevenzione e sicurezza delle Asl o alla polizia giudiziaria.

- Annuncio pubblicitario -

LASCIA UN COMMENTO O RACCONTACI LA TUA STORIA

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui