Per gli esperti, il Paese si colloca al limite della soglia di sicurezza

vaccini-influenzali-responsabile-civile

Oltre 350 mila, i bambini italiani che non sono stati vaccinati contro morbillo, parotite e rosolia negli ultimi 5 anni, (2008-2013) con il rischio che questa malattia possa tornare ad essere epidemica. A fare i calcoli è la Società Italiana di Pediatria (Sip) che, in occasione degli Stati Generali svoltisi a Roma, lancia anche l’allarme sulle “ancora troppe disparità regionali nell’offerta vaccinale, dal momento che ciascuna regione fa riferimento al proprio calendario”. Ad esempio, il vaccino contro il Meningococco B (di recente introduzione) che protegge da un ceppo di meningite molto aggressivo, è offerto gratuitamente a tutti i nuovi nati solo in 8 regioni, mentre Il vaccino contro il papilloma virus (HPV) è somministrato gratuitamente a tutte le adolescenti italiane ma per i coetanei maschi è gratuito solo in 5 regioni, mentre in Sicilia ed in Liguria è in copayment e nelle restanti regioni è a carico delle famiglie. L’offerta gratuita del vaccino contro la varicella riguarda al momento solo 8 regioni pilota.

La Conferenza Stato Regioni avrebbe approvato l’adozione del Piano nazionale di prevenzione vaccinale 2016-2018, anche se al momento sarebbe ancora al vaglio del Ministero dell’Economia per le verifiche di compatibilità economica, consentirebbe di ridurre la disparità che colpisce il diritto alla salute dei bambini italiani. Negli ultimi due anni, infatti,  si registrano 139.747 bambini non vaccinati. E anche le vaccinazioni obbligatorie per legge – avverte il presidente Sip Giovanni Corsello – hanno registrato una flessione. La riduzione delle coperture vaccinali, nel corrispondente periodo, ha infatti riguardato 147.456 bambini. Nel 2014 in Italia si sono registrati più di 1600 casi di morbillo.

A ribadire il ruolo essenziale delle vaccinazioni anche il ministro della Salute: «Sta diventando sempre più importante contrastare i fenomeni di controcultura antivaccinaria. La vaccinazione – ha sottolineato in un messaggio – rappresenta uno degli interventi più efficaci e sicuri». Ed in vista del prevedibile aumento dei casi di influenza stagionale, con il prossimo abbassamento delle temperature, dai pediatri arriva anche il consiglio di vaccinare i bambini, anche quelli non affetti da malattie croniche, per i quali l’immunizzazione è già fortemente consigliata e gratuita.
Vaccinare i piccoli contro l’influenza, a partire dai sei mesi di vita e soprattutto se frequentano già asili nido o scuola materna, spiegano gli esperti, è importante per prevenire complicanze che possono rivelarsi anche gravi: solo lo scorso anno si è registrato un +25% di ricoveri tra i bimbi non immunizzati, proprio per malattie respiratorie collegate ai virus influenzali.

 Insomma, vaccinarsi ‘conviene’ e va sgombrato il campo da false credenze, come ha sottolineato Corsello dinanzi alla platea di studenti: «Va ripetuto che i vaccini sono sicuri, non ci sono malattie connesse alla vaccinazione e le eventuali complicanze sono transitorie e risolvibili».

- Annuncio pubblicitario -

LASCIA UN COMMENTO O RACCONTACI LA TUA STORIA

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui