La caratteristica principale delle operazioni peritali è quella del confronto tra tutti i consulenti tecnici, compresi i CCTTUU. Ma cosa accade invece?

Che bello l’incontro tra i consulenti in corso di operazioni peritali! O meglio, come sarebbe bello se vi fosse un sano e tecnico confronto tra tutti i medici presenti. Ma così non è per la quasi totalità delle volte.

Scrivo questo articolo perché stimolato dall’ultima CTU svolta a Roma dove la presenza di autorevoli consulenti (sia medico legali che specialisti in medicina interna) ha trasformato quell’incontro in un piacevole e interessante tavolo tecnico dove TUTTI hanno interagito e tutte le parti avevano le idee chiare sull’esito della CTU (s’intende con ciò l’esito più probabile che non! …per dirla breve).

Qualcuno potrebbe pensare: ma cosa c’è di strano in questa situazione? Sembrerebbe la rappresentazione di ciò che dovrebbe sempre accadere in una seduta di operazioni peritali.

Beh, l’esperienza mi suggerisce un diverso “quadretto” che spesso sa di ridicolo (e questo in tutto il territorio nazionale).

Qualcuno si starà domandando: cioè?

Vediamo un po’ di soddisfare questo probabile interrogativo. Cosa succede durante una seduta di operazioni peritali? Ecco qualche esempio:

Situazione moderatamente frequente: i CCTTUU hanno letto solo distrattamente i fascicoli prima dell’incontro e quindi non sanno confrontarsi con i consulenti delle parti intervenute (soprattutto gli attori) i quali parlano solo tra di loro con scarse finalità in quanto poi devono solo attendere la bozza peritale per prendere coscienza dell’esito delle loro chiacchierate tecniche o pseudo tali;

Situazione quasi costante: i CCTTUU sono convinti che la loro partecipazione non deve far trapelare il loro pensiero sulla questione (in senso di responsabilità o meno dei convenuti). Tale situazione è causa di una seduta di operazioni peritali priva di senso giuridico e medico legale in quanto le parti ripetono quello che già si trova scritto nelle comparse di costituzione e nelle relazioni depositate nel fascicolo di causa senza realizzare il principio fondamentale del processo, ossia il contraddittorio.

Tutte le fattispecie surriportate vi sembrano ideali per ritenere utile una seduta di operazioni peritali?

Perché i CCTTUU sono convinti che non debbono entrare nel contraddittorio esprimendo la propria posizione nel senso di contrastare le affermazioni delle parti che non sono o scientifiche o comunque errate?

Perché un tale comportamento è ritenuto dai CCTTUU “fatto illecito”?

Per concludere, si sente la necessità di dire la personale opinione: nelle consulenze tecniche dove il sottoscritto è parte del collegio nominato dal giudice il contraddittorio sarà chiaro da subito in quanto i CCTTUU dialogheranno con tutte le parti evidenziando i “vulnus” delle tesi da queste sostenute in modo che, in caso di consulenza tecnica preventiva le parti hanno le idee chiare se consigliare ai loro dominus una conciliazione, o in giudizio ordinario, come potrebbe essere la bozza di ctu (anche in questo caso le parti potranno avere i supporti per tentare una conciliazione).

Dr. Carmelo Galipò

(Pres. Accademia della Medicina Legale)

 

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1 commento

  1. faccio anch’io un esempio. Che dire di quei CTP della struttura e assicurazione che si presentano alle operazioni peritali e non dicono nulla. Soprattutto non scrivono nulla alla bozza accettando senza argomentare sia un atp, che con assurdità scientifiche e analisi parziale dei documenti e senza valutare i danni dà loro ragione. CTP che non hanno una loro perizia presentata ma si rifanno a una CTU penale (con imprecisioni, definiamole così in modo benevolo, e altro da noi contraddetta e con memorie depositate che ridicolizza le conoscenze scientifiche dei periti sull’argomento …!! e che contraddice anche l’atp!!!!). Stessi periti di cui uno sbaglia giorno e non si presenta alle operazioni peritali della CTU del tribunale essendosi presentano il giorno prima (lo specialista)!!! (e vengono ambedue dalla stessa citta). Il medico legale dell’assicurazione per la struttura quindi, unico presente, l’unica cosa che sa dire e che nel caso della denega ipotesi venga riconosciuta la colpa vuole una rivalutazione dei danni per abbassare il risarcimento e che il suo perito risponderà alla bozza. Ebbene nessuno dei due ha risposto alla bozza che è diventata definitiva con riconoscimento del danno (dimezzato dal CTU…) ma che riconosce finalmente il nesso causale certo…. Noi abbiamo risposto sempre al contraddittorio. Ma la cosa assurda e che come futuro medico legale (ebbene si dopo i fatti che mi sono accaduti ho fatto il concorso per diventare specialista e acquisire una seconda specialità) devo sopportare e ascoltare lezioni e convegni di chi per sei anni non ha voluto e non vuole riconoscere i danni causati e continua a difendere l’indifendibile senza onesta intellettuale solo per difendere assicurazione e chi ti ha rovinato la vita. Non dico nulla poi del parere interno del medico legale della struttura (che è la stessa, non a caso, dove frequento..) Dico solo che il parere interno ha citato 4 lavori in croce e non preso in esame come si deve la cartella, l’atp che cita 10 lavori e sbaglia perfino als ede della lesione etc.., la CTU ultima che cita circa 70 tra lavori e linee guida, le mie memorie depositate nel penale più di 100 lavori + tutte le linee guida sull’argomento (RCOG, ACOG, SIGO etc..) + tutte le procedure interne della struttura dove è avvenuto il fatto e documenti istituzionali (senato, commissioni etc)…. ma sembra che ciò non importi …la giustizia non è più bendata e imparziale…

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