Aperto un fascicolo a Nocera Inferiore per chiarire le cause del decesso di un neonato morto dopo un parto trigemellare; la mamma era affetta da Covid-19

Sono in tutto 18, tra medici e infermieri, le persone inscritte nel registro degli indagati dalla Procura di Nocera Inferiore nell’ambito dell’inchiesta scattata in seguito al decesso di un neonato dopo un parto trigemellare. Si tratta di tutto il personale che ha avuto in cura la mamma, 37enne affetta da Covid-19, prima e dopo il parto. L’ipotesi di reato a carico degli operatori sanitari è di omicidio colposo. Gli avvisi di garanzia rappresentano un atto dovuto in vista degli accertamenti peritali disposti dal sostituto procuratore e i cui esiti sono attesi entro 90 giorni.

In base a quanto ricostruito dal Mattino la donna – incinta di tre bimbi, due femminucce e un maschietto – era risultata positiva al Coronavirus. Dopo la rottura delle acque si sarebbe recata in ospedale per un possibile parto da anticipare rispetto alla scadenza del periodo di gravidanza. Come da protocolli regionali in casi di Sars-COV-2 ne sarebbe stato disposto il trasferimento al Policlinico di Napoli, a bordo di un’ambulanza con due medici, ma poco prima di entrare nel nosocomio partenopeo al personale del mezzo sarebbe stato riferito che non vi erano posti disponibili.

La donna sarebbe comunque entrata lo stesso in ospedale, su decisione dei camici bianchi, ma dopo essere stata visitata sarebbe stata dimessa perché impossibile da collocare.

Il tutto nonstante uno dei dottori che accompagnavano la donna avrebbe insisitito per il ricovero, rivolgendosi anche alle forze dell’ordine per informare della situazione.

Rientrata a Nocera Inferiore, la paziente sarebbe stata sistemata in sala parto. Uno dei tre gemellini, tuttavia, non ce l’ha fatta. Fuori pericolo, invece, le due sorelline.

La magistratura ha disposto il sequestro dela cartella clinica della mamma, nonché lo svolgimento dell’autopsia sul corpicino del neonato. Dall’esame necroscopico si attendono risposte sulle cause e sulla tempistica del decesso (da capire se il piccolo sia nato già morto), oltre che sulla sussistenza di eventuali responsabilità sanitarie per quanto accaduto.

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