Patologia professionale aggiuntiva, in specie discopatia lombare con ernia discale L4 -L5 e sofferenza cronica pari al 10 %, oltre a quanto  già riconosciuto per “sindrome al godisfunzionale ricorrente al ginocchio sinistro” e “esiti algodisfunzionali di meniscectomia bilaterale”.

Patologia professionale aggiuntiva . Il lavoratore agisce in giudizio (Tribunale di Bergamo, Sez. Lavoro, Sentenza n. 356/2021 del 17/06/2021 RG n. 1343/2019) nei confronti dell’Inail.

La domanda è finalizzata a vedere riconosciuta la patologia professionale aggiuntiva “ discopatia lombare con ernia discale L4 -L5 e sofferenza cronica “, da cumularsi con altre già riconosciute dall’Istituto, il tutto nella misura del 19 % (comprensivo del danno già riconosciuto dall’Istituto per “sindrome al godisfunzionale ricorrente al ginocchio sinistro” e “esiti algodisfunzionali di meniscectomia bilaterale”.

Il ricorrente afferma di avere lavorato, dal 1988 al 1995, come piastrellista e  di avere sempre svolto mansioni che comportano la movimentazione manuale di carichi di peso variabile e l’assunzione frequente di posizioni incongrue e protratte nel tempo .

La fase istruttoria del giudizio conferma le argomentazioni del lavoratore.

Uni dei testi ha dichiarato: “Facciamo piastrelle e sottofondi e capita spesso di dovere sollevare sacchi di cemento o di piastrelle che pesano 20 -25 kg o anche di più. Qualche volta capita anche di fare posatura dei marmi (in questo caso le lastre di marmo arrivano anche a 30 kg). Il ricorrente utilizza anche la lisciatrice per lisciare i sottofondi e si tratta di un macchinario che emette piccole vibrazioni.     Ovviamente quando facciamo pavimenti siamo sempre inginocchiati. Capita di utilizzare trapani, flessibili, taglierine. Si lavora 8 ore al giorno dal lunedì al venerdì e saltuariamente anche il sabato.”.

Altro teste ha dichiarato ” il ricorrente lavora spesso con me; lui lavora tutti i giorni talvolta con me altre volte con altri colleghi. Porta le piastrelle col camioncino e gestisce il lavoro; siamo noi a scaricarle di solito. Attualmente è raro che lui movimenti le piastrelle perché ha mal di schiena. Ha sempre sollevato in passato sacchi di cemento e di colla che pesano all’incirca 25 kg., è spesso inginocchiato per la posa dei pavimenti e per i sottofondi, utilizza delle livelle quando è inginocchiato sul pavimento per poterlo uniformare.    Utilizza trapani, impastatore per la colla e flessibile per tagliare, macchine da taglio piastrelle. “.

Il CTU ha riconosciuto la patologia lamentata come patologia professionale aggiuntiva per un danno del 10% , da cumulare  con il danno del 10% già riconosciuto dall’Inail, per una misura complessiva del 19%..

In conclusione, il lavoratore ha diritto a vedersi riconosciuta anche la patologia professionale aggiuntiva  ” discopatia lombare con ernia discale L4 -L5 e sofferenza cronica ” , oltre a quelle già riconosciute dall’Istituto come di provenienza professionale, con conseguente diritto ad ottenere le previdenze richieste considerato il grado di inabilità complessivo nella misura del 19 %, con decorrenza dell’indennizzo dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda ed interessi dal 121esimo giorno.

Il Tribunale di Bergamo, in funzione di Giudice del lavoro, accoglie il ricorso e dichiara l’origine professionale della discopatia lombare con ernia discale L4 -L5 e sofferenza cronica e pari al 10 % il grado di inabilità derivato dalla malattia professionale e pari al 19% quello conglobato con il danno del 10% già riconosciuto dall’Istituto; condanna l’Inail a corrispondere al ricorrente gli emolumenti di cui all’art. 13 d.lgs. n. 38/2000, con decorrenza dal primo giorno del mese successivo a quel lo di presentazione della domanda, oltre interessi legali dal 121esimo giorno successivo alla data di presentazione della domanda; condanna l’Inail al pagamento delle spese di lite liquidate in euro 1.800 ,00 , oltre accessori come per legge, condanna altresì l’Istituto al pagamento delle spese di CTU Medico-Legale.

Avv. Emanuela Foligno

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