La donna era giunta alla 41esima settimana di gravidanza. L’Aulss ha avviato un’indagine interna per fare luce sulle cause delle morte del feto, sottolineando tuttavia che dai controlli effettuati nelle ore antecedenti la tragedia non fossero emerse anomalie

La Procura di Verona ha aperto un fascicolo per omicidio colposo sulla tragedia che si è consumata all’ospedale di Villafranca, dove una donna alla 41esima settimana di gravidanza ha perso il bimbo che portava in grembo.

A ricostruire la vicenda, in una nota riportata dal quotidiano L’Arena, è la stessa Aulss 9 Scaligera. L’Azienda sanitaria precisa che giovedì 5 settembre la gestante si sarebbe recata una prima volta in ospedale per un normale controllo nell’ambulatorio dedicato per le gravidanze oltre il termine (in questo caso previsto per il 29 agosto). In tale circostanza, come spiega il Direttore dell’Uoc di Ostetricia e Ginecologia, non sarebbero emerse anomalie.

Nel pomeriggio poi la signora si sarebbe recata nuovamente in Pronto Soccorso riferendo di aver avuto delle perdite. Sarebbe quindi stata sottoposta a una ecografia – che avrebbe evidenziato liquido amniotico nella norma – oltre che a tracciato cardiotocografico e Prom test per valutare la rottura prematura delle membrane. Tutti gli accertamenti avrebbero dato esito negativo.

La donna sarebbe stata poi tenuta in osservazione per due ore, come da protocollo, e sottoposta a un secondo Prom test, anche in questo caso con esito negativo. La cartella clinica evidenzierebbe quindi che tutto era nella norma.

Infine, la sera di venerdì 6 settembre la signora sarebbe tornata in Pronto Soccorso dicendo di accusare dolori addominali. Sottoposta a visita ed ecografia, è stata riscontrata la morte endouterina del feto.

L’Aulss, nell’esprimere la propria vicinanza alla famiglia (alla quale peraltro è stato offerto il sostegno psicologico necessario per affrontare un doloroso momento di lutto) fa sapere di aver avviato un’indagine interna per fare luce sull’accaduto e capire le cause della morte del bambino. Tuttavia, ribadisce la convinzione che sia stato seguito in maniera scrupolosa quanto indicato dai protocolli di monitoraggio delle gravidanze a termine.

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