Resi noti i risultati della ricerca annuale condotta da Crea Sanità che valuta le prestazioni dei servizi sanitari regionali
“Essere in testa a questa classifica vuol dire essere tra le prime sanità a livello europeo. E’ una dimostrazione di quello che abbiamo saputo fare. E’ un risultato straordinario che voglio dedicare a tutti gli operatori del mondo della sanità veneto”. Così il Governatore del Veneto, Luca Zaia, ha commentato i risultati della quarta edizione del ranking dei sistemi sanitari regionali condotta anche quest’anno dal Crea Sanità – Università di Roma Tor Vergata (Consorzio per la Ricerca Economica Applicata in Sanità), da cui il Veneto esce come Regione più virtuosa.
L’iniziativa, che rientra nell’ambito del progetto “Una misura di performance dei Servizi Sanitari Regionali”, ha l’obiettivo di contribuire alla valutazione della performance dei servizi sanitari regionali e, parallelamente, anche di metodologie di valutazione innovative, utilizzando un approccio multi-dimensionale e multi-prospettiva.
Nella fascia di eccellenza, figurano quest’anno, oltre al Veneto, i servizi sanitari della Provincia autonoma di Trento e delle Regioni Toscana e Piemonte. Liguria, Valle d’Aosta, Abruzzo, Sardegna, Sicilia, Molise, Puglia, Calabria, Campania, si trovano invece nell’area critica, mentre Friuli Venezia Giulia, Provincia autonoma di Bolzano, Lombardia, Basilicata, Umbria, Emilia Romagna, Marche e Lazio si posizionano in un’area di performance “intermedia”.
Il ranking è stato elaborato coinvolgendo 83 diversi stakeholder del sistema sanitario, rappresentanti delle categorie ‘Utenti’, ‘Management aziendale’, ‘Professioni sanitarie’, ‘Istituzioni’ e ‘Industria medicale’, che sono stati chiamati a dare un giudizio di performance (compreso tra 1 per il massimo e 0 per il minimo) sulla base di indicatori legati alla dimensione sociale, economico-finanziaria, di esito e di appropriatezza.
Tra i dati più rilevanti che emergono dalla ricerca vi è il legame tra il gradiente della performance a quello della spesa, ovvero buone performance sono associate a livelli maggiori di spesa. Da questo punto di vista, sostengono gli autori, i Piani di Rientro nel meridione hanno avuto l’indubitabile pregio di riportare (ed anche rapidamente) sotto controllo la spesa sanitaria, ma ben diverso sarà l’impegno per fare uscire queste Regioni dall’area “critica” delle performance.