L’episodio arriva a pochi giorni di distanza dalla morte di una giovane di 32 anni, per la quale risultano indagati 4 medici dell’ospedale di Pescara

Pochi giorni dopo l’apertura di un’inchiesta sulla scomparsa di una giovane 32enne che vede indagati 4 medici dell’ospedale di Pescara, la Procura del capoluogo di provincia abruzzese ha avviato un’indagine su un altro decesso sospetto verificatosi nello stesso nosocomio. Il nuovo fascicolo riguarda un uomo di 66 anni morto martedì scorso, nel reparto di gastroenterologia, mentre si stava sottoponendo ad una rettoscopia.
I magistrati hanno disposto il sequestro della cartella clinica della vittima, iscrivendo nel registro degli indagati per omicidio colposo i nomi di cinque operatori sanitari. Un atto dovuto, a garanzia di tutte le persone coinvolte nella vicenda, in vista di un accertamento irripetibile quale l’esame necroscopico.

Dall’autopsia si attendono risposte circa le cause della morte. Solo allora sarà possibile ipotizzare eventuali responsabilità.

Intanto, proprio l’autopsia ha stabilito che a stroncare la donna morta solo tre giorni prima sarebbe stata una encefalite herpetica. Più specificamente sarebbe stata colpita da un edema cerebrale massivo per encefalite da herpes simplex di tipo 1.
La giovane, il primo aprile scorso aveva avuto un malore ed era stata trasportata all’ospedale dal 118. Dopo poche ore era stata dimessa, ma nei giorni successivi le sue condizioni erano peggiorate ed era stata nuovamente ricoverata, prima nel reparto di Malattie infettive e poi in Neuropsichiatria. Qui avrebbe avuto una crisi epilettica e poi una cardiaca. Trasferita in Rianimazione, non si è più ripresa ed è deceduta il 6 aprile.
Sul caso è intervenuta la Regione Abruzzo, che tramite l’assessore alla Salute ha avviato un’indagine. E anche il Ministro della Salute Giulia Grillo ha ordinato un’ispezione per fare chiarezza sull’accaduto. In particolare – si legge in una nota del dicastero –  gli ispettori dovranno accertare se a determinare la morte abbiano contribuito difetti organizzativi e se siano state rispettate tutte le procedure previste a garanzia della qualità e sicurezza delle cure.
 
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