Anche la FNOPI interviene sulla polemica sollevata dai possibili tagli al Fsn: “la sanità ha dato tutto quello che poteva”

“È tempo che il Governo faccia una scelta chiara sulla sorte del SSN, che, secondo le nostre valutazioni, continua a essere definanziato. Sosteniamo senz’altro l’opposizione del Ministro Grillo all’iniziativa del Mef che propone di condizionare gli ulteriori finanziamenti al raggiungimento degli obiettivi di bilancio”.

Così il Presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO), Filippo Anelli, interviene sulle notizie di possibili tagli al fondo sanitario nazionale previsti nell’ultima bozza del Patto per la salute. Un testo che ha sollevato la dura reazione della titolare del dicastero di Lungotevere Ripa, che ha anche ventilato l’ipotesi delle dimissioni in caso di nuovi tagli al Fondo sanitario nazionale.

“È tempo che il Governo si esprima e chiarisca ai cittadini e agli operatori sanitari se ha intenzione di mantenere questo Servizio Sanitario Nazionale, che garantisce a tutti le prestazioni e l’assistenza in nome di quel diritto fondamentale alla salute che è in capo ad ogni persona umana – continua Anelli  -. Un sistema che si fonda sul principio di solidarietà, sostenuto dalla fiscalità generale”.

“Il Governo faccia dunque una scelta di campo: ponga fine all’emorragia del personale sanitario, riduca le liste d’attesa, ripiani le disuguaglianze tuttora presenti nel Paese – conclude-  Insomma metta finalmente ai primi posti dell’agenda politica il tema della sanità”.

Sulla vicenda è intervenuta anche la presidente della Federazione delle professioni infermieristiche, Barbara Mangiacavalli, esprimendo apprezzamento per la presa di posizione del Ministro.

“Altri tagli il Servizio sanitario nazionale non li può sopportare- ha sottolineato Mangiacavalli -. La sanità ha già dato tutto quello che poteva. Se si continuasse a tagliare il Servizio sanitario nazionale (Ssn), come abbiamo spesso sottolineato anche assieme alle altre professioni sociosanitarie, il rischio è quello di un suo smantellamento e la perdita di quei requisiti fondamentali di civiltà per l’assistenza che sono l’uguaglianza, la solidarietà, l’universalismo e l’equità”.

“Negli anni passati per ragioni di risparmio sono stati sottratti al Ssn moltissime risorse utilizzandolo come un vero e proprio bancomat delle casse pubbliche. A farne le spese – continua la rappresentante FNOPI  – sono stati i cittadini, i servizi sempre più in affanno, ma anche il personale che ormai sopporta carenze anche in aumento con Quota 100, che renderanno presto ingestibile l’assistenza e allungheranno le liste di attesa oltre misura. Le Regioni senza risorse non possono programmare e non possono nemmeno investire in un sistema che per migliorare, erogare servizi di qualità e ridurre ticket e ricorso al privato ha bisogno di risorse e di nuovi modelli di programmazione e gestione sempre più vicini alle persone e ai loro bisogni”.

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