Procurato aborto colposo per diagnosi tardiva, in corso il processo

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procurato aborto colposo

A giudizio per procurato aborto colposo due medici dell’ospedale di Pistoia, accusati di non aver diagnosticato tempestivamente un distacco della placenta e di aver ritardato l’esecuzione del parto cesareo

Nel dicembre del 2012 fu trasportata d’urgenza in ospedale a Pistoia. La donna, giunta alla 31esima settimana di gravidanza, perdeva molto sangue. Visitata in Pronto soccorso intorno alle 15.30, venne portata in sala operatoria poco dopo le 17 per un cesareo d’urgenza. Ma l’intervento risultò vano. Il bambino non sopravvisse. Per quella tragedia oggi sono a processo, con l’accusa di procurato aborto colposo, due camici bianchi – un medico di emergenza e un ginecologo – in servizio presso il nosocomio toscano.

Come riporta La Nazione, l’accusa nei confronti dei camici bianchi è di non aver diagnosticato per tempo un distacco della placenta. Secondo il perito della famiglia, che si è costituita parte civile nel procedimento, il bambino ce l’avrebbe potuta fare se l’intervento fosse stato eseguito almeno un’ora prima.

Nello specifico le sue probabilità di sopravvivenza sarebbero state del 90 per cento.

Invece, a detta del consulente, non sarebbe stata eseguita un’ecografia transvaginale che avrebbe consentito di individuare tempestivamente il problema: una omissione – riferisce il quotidiano toscano – da attribuire unicamente al ginecologo, mentre non avrebbe colpe il secondo professionista imputato.

La controparte, tuttavia, respinge le accuse, evidenziando che il profilo di responsabilità da attribuire al ginecologo non sarebbe pacifico. L’interpretazione dei tracciati e le relative condotte terapeutiche sono infatti oggetto di valutazione e consulenze. Inoltre, come rimarcato dal legale dello specialista, nel 2012 la sonda ecografica transvaginale non era in dotazione al pronto soccorso dell’ospedale pistoiese, ma soltanto in reparto. In tal senso si attendono ora le relazioni degli esperti incaricati dalla difesa.

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