Durante il tavolo tra sindacati e governo, è arrivata la proposta per lo stop al rialzo per i lavori gravosi per le pensioni di anzianità

Durante un tavolo di discussione tra i sindacati e il governo, sono state messe sul piatto due nuove proposte in tema pensioni.
In particolare, quella che riguarda lo stop al rialzo per i lavori gravosi per le pensioni di anzianità.
L’estensione dello stop dovrebbe riguardare anche i lavoratori delle 15 categorie già individuate, e nuove risorse per mettere a regime l’Ape social.
“Abbiamo deciso – ha dichiarato il Premier Gentiloni – di arricchire il pacchetto di provvedimenti che vi avevamo proposto la settimana scorsa con altre misure di un certo peso”.
Il premier si riferisce, in particolare allo stop al rialzo per i lavori gravosi per le pensioni di anzianità “e non solo per quelle di vecchiaia. Ed in secondo luogo l’istituzione attraverso una norma di un fondo con potenziali risparmi di spesa per consentire la proroga e la messa in regime dell’ape sociale, al termine del periodo di sperimentazione”.

Il Governo ha illustrato e consegnato un documento di tre cartelle ai sindacati che ora sono riuniti per valutarlo.

“È giusto – ha affermato il Presidente del Consiglio – che vengano attenuati alcuni effetti nell’applicazione e nel metodo di calcolo dell’aspettativa di vita. Tutte cose sacrosante, di equità sociale e giuste in sé”.
Fino ad oggi il governo si era limitato ad escludere solo 15 categorie lavorative dall’aumento dell’età pensionabile.
Con questa proposta, il governo vuole estendere la salvaguardia anche per chi va in pensione per anzianità contributiva.

Per andare in pensione in anticipo rispetto all’età di vecchiaia dal 2019 saranno necessari 43 anni e tre mesi di contributi per gli uomini e 42 anni e 3 mesi per le donne.

Questo per via dello scatto conseguente all’adeguamento dell’aspettativa di vita, cresciuta di 5 mesi.
Al momento per l’uscita anticipata verso la pensione ci vogliono invece 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 e 10 mesi per le donne.
A questo punto, la proposta del governo allargherebbe lo stop già proposto per le 15 categorie di lavori gravosi. Per questi, è stata già prospettata l’esenzione dall’aumento (sempre di cinque mesi) dell’età per la pensione di vecchiaia a 67 anni dal 2019 (oggi a 66 anni e 7 mesi).
Un’apertura, quella dell’esecutivo, che solo in parte va incontro alle richieste dei sindacati.
Questi ultimi, avevano sollecitato da un lato l’estensione della platea dei salvaguardati. Dall’altro l’invito a considerare lo stop all’incremento anche per le pensioni cosiddette di anzianità.
 
 
 
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