Il sindaco Claudio Damiano del comune laziale di Sermoneta ha denunciato due casi di malasanità. Cure assenti e attese inaccettabili.

Secondo il primo cittadino che per questo motivo scrive una lettera al sindaco di Latina, Damiano Coletta, in quanto Comune capofila del distretto sanitario a cui Sermoneta appartiene nella quale chiede spiegazioni oltre a un incontro tra sindaci del distretto per affrontare le questioni. Missiva destinata anche al Commissario della Asl di Latina Giorgio Casati. All’appuntamento richiesto da Damiano si parlerà anche di vaccinazioni obbligatorie, tema che presenta difficoltà nel distretto sanitario di Sermoneta dove si è verificata una riduzione dell’apertura dei centri vaccinali, “con gravissimo disagio sulla popolazione più debole, e di fatto l’impossibilità per i cittadini più indifesi di potersi vaccinare a protezione della meningite, per le quali sono addirittura chiuse le liste di attesa”.

damiano-responsabile-civileCome spiega ancora il sindaco solo pochi possono accedere all’acquisto della vaccinazione – che costa 156 euro – oppure recarsi a Roma all’ospedale Bambino Gesù. Credo che su questo problema la risposta potrebbe essere estremamente facile –prosegue Damiano – consentendo alla pediatria del territorio di poter espletare il servizio vaccinale. Questo permetterebbe di far risparmiare alle famiglie inutili file e soprattutto soldi, permettendo di far fare la vaccinazione al proprio medico di fiducia. Ricordo che ci sono vaccinazioni obbligatorie e fortemente consigliate dal SSN e OMS a tutela della salute delle persone. Confido nella sensibilità di Coletta, che è Sindaco e medico come me, per aprire un confronto su questo fondamentale tema, visto che la questione vaccinazioni fa parte anche delle sue linee programmatiche di mandato”.

Il sindaco laziale nella sua lettera parla di situazioni di emergenza che ledono il diritto alla salute. E ancora il primo cittadino di Sermoneta – che appunto è anche medico – si è occupato di un malato che necessita di una Tac che non può essere effettuata in una struttura pubblica. L’esame presso una struttura pubblica per poter eseguire l’intervento del carcinoma della prostata è stato pagato dal Comune. Lo stesso paziente poi, denuncia il sindaco, non ha usufruito dell’assistenza infermieristica domiciliare al momento delle dimissioni.

A queste due situazioni Claudio Damiano chiede per quale motivo un’anziana di 88 anni – la cui famiglia è intenzionata a denunciare l’ospedale – è stata lasciata nuda per svariate ore nei corridoi dell’ospedale.
“A questo stato di degrado del nostro sistema sanitario ci si sta abituando come un processo di assuefazione – scrive Damiano – con un intollerabile senso di rassegnazione che calpesta il diritto alla salute, la dignità della persona e il diritto a curarsi, specie se si è persona indifesa o anziana. Credo che nella conferenza dei Sindaci sia necessario porre questa emergenze, che rappresentano oggi una priorità sociale importante, molto più del tappare una buca o forse anche della gestione del sistema idrico. La politica non può più trascurare di affrontare e dare risposte a questi problemi”.

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