Il Ministro è intervenuto a un convegno a Napoli sulla sicurezza dei professionisti sanitari, non escludendo la possibilità di drappelli di polizia negli ospedali
“Dobbiamo prenderci cura di chi si prende cura di noi, di chi ogni giorno vive negli ospedali, nei luoghi dove ci sono i malati, dove c’è sofferenza. Credo che uno Stato serio ha l’obbligo di prendersi cura di queste persone”. Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, in occasione di un convegno a Napoli sul tema ‘La sicurezza dei Professionisti Sanitari. Prospettive e proposte’ .
“Alcune cose – ha evidenziato – sono già state fatte; c’è un testo che è stato approvato all’unanimità dal Senato e ora è in discussione alla Camera. Lavoreremo per accelerarlo e per migliorarlo il più possibile”.
Circa l’ipotesi di drappelli di polizia nei luoghi di cura, il Ministro ha affermato di non escludere alcuna soluzione.
All’appuntamento partenopeo era presente anche l’Esecutivo Nazionale FIMMG Continuità Assistenziale “per esprimere solidarietà ai medici di continuità assistenziale di Napoli e della Campania e a tutti gli operatori della sanità costretti ad agire in condizioni precarie per la propria sicurezza.” Il Segretario Nazionale dell’Associazione, Tommasa Maio, ha sottolineato come i dati raccolti testimonino una escalation delle aggressioni denunciate dagli operatori di tutte le aree.
“La nostra percezione – ha affermato Maio – è che questi siano dati sottostimati poiché spesso le minacce o le aggressioni subite non vengono segnalate per timore di ritorsioni. Abbiamo presentato da tempo proposte sostanziate dalla evidenza che non si possa garantire una vera tutela senza una legge adeguata che preveda tre aspetti fondamentali: riconoscimento dello status di pubblico ufficiale, procedibilità d’ufficio per chiunque aggredisca un operatore in servizio, un aggravamento delle pene previste.”
“Lo status di pubblico ufficiale, in particolare, ha un valore molto importante per noi poiché in tal modo lo Stato riconosce e tutela i propri “Figli” che operano per il bene della collettività”.
“In vista della chiusura dell’iter parlamentare sul DDL in materia di sicurezza dei professionisti sanitari (DDL S.867) – ha concluso – ci auguriamo che possa esserci il giusto epilogo per una situazione non più sostenibile”.
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