Anelli: aggressioni ai medici sintomo della crisi della Professione; sanità non sia più ancella dell’economia

È un bilancio dal retrogusto dolce-amaro quello del giro degli ospedali napoletani partenopei (Santobono-Pausilipon, Pellegrini, Ospedale del Mare) compiuto dai rappresentanti della FNOMCeO insieme a quelli degli Ordini campani, per accendere i riflettori sul fenomeno delle aggressioni ai medici.

Dall’equipe che salvò la vita alla piccola Noemi, vittima innocente di una sparatoria, al personale dell’ospedale del quartiere Spaccanapoli, che porta ancora sulle scale del pronto soccorso i segni dei proiettili sparati verso un’ambulanza, sino ad arrivare all’ospedale del Mare, anch’esso teatro di violenza di pazienti esasperati.

“Abbiamo incontrato realtà difficili – afferma il presidente FNOMCeO, Filippo Anelli -, luoghi di eccellenza sanitaria ma anche scenari di guerra, dove tanto più evidenti sono le disuguaglianze nell’accesso alle cure e nella tutela della salute, disuguaglianze che affondano le loro radici nelle disparità economiche e sociali”.

Anelli, in una lettera al nuovo Ministro della Salute, Roberto Speranza, ha espresso un auspicio che contestualmente è anche una richiesta di impegno: “che la Sanità non sia più ancella dell’economia, ma campo di espressione dei diritti dei cittadini”.

“È questa la chiave – prosegue – per uscire dalla crisi della professione, che ha nella violenza uno dei suoi sintomi più terribili. Non dobbiamo arrenderci a quegli stravolgimenti che rendono la Professione meno libera, regolata da linee guida, piattaforme informatiche, algoritmi anziché dall’etica, dall’autonomia e dalla responsabilità. Noi non siamo medici di Stato, non vogliamo una medicina di Stato né una prescrizione di Stato. Noi siamo i medici dei cittadini, i loro alleati nella malattia, i custodi dei loro diritti: è da qui che dobbiamo, tutti insieme, ripartire”.

Sulla stessa linea anche il presidente dell’OMCeO partenopeo Silvestro Scotti.

 “L’Ordine di Napoli – afferma – si spende su questo tema oramai da tanti, troppi anni. Questa visita è un ulteriore segnale, che arriva con grande tempestività rispetto alla formazione del nuovo governo. Ci siamo lamentati sui ritardi e sugli scontri tra maggioranza Giallo-Verde e opposizioni rispetto al tema delle aggressioni al personale medico, discussioni di parti che prima erano contrapposte ma che ora sono unite nel Conte bis. Crediamo che a questo punto non ci saranno ulteriori tentennamenti, uno dei primi atti dei quali si dovrebbe occupare il ministro Speranza è quello di portare a termine con urgenza i provvedimenti legislativi che possano garantire i medici rispetto alle aggressioni”.

“Abbiamo scelto di passare anche al Santobono Pausilipon – sottolinea ancora Scotti – per dare un segnale, per far sì che spenti i riflettori sulla triste vicenda di Noemi ci sia comunque un riconoscimento nei confronti del grande lavoro portato a termine da tutti colleghi, che hanno dimostrato tutta la qualità e la capacità della scuola medica napoletana e hanno dato orgoglio all’Ordine che presiedo”.

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