La Regione Puglia assicura con un proprio fondo il sostegno a chi vuole ricorrere alla procreazione assistita. “Basterà il ticket” garantiscono

L’ente dà per certo il supporto alle coppie che vogliono usufruire della PMA entro il 2017 ma si attende ancora l’ok dei ministeri della Salute, delle Finanze e dell’Economia. Nel frattempo sono stati stabiliti accordi con sei strutture private accreditate. A Bari saranno il centro pma Casa di cura Santa Maria e il centro San Luca, a Bisceglie la MomòFertilife srl, a Brindisi il centro Salus e il centro Progenia presso la cittadella della ricerca e a Taranto il centro di riproduzione e andrologia Crea srl.
Per abbreviare i tempi previsti dal ministero della Salute, la Regione, attraverso una delibera di giunta, ha definito le proprie modalità di erogazione delle tecniche di fecondazione sostenute dal sistema sanitario pubblico.
Sono 800 mila gli euro messi a disposizione alle coppie pugliesi che opteranno per la PMA omologa, con i soli gameti dei genitori, o eterologa, grazie all’aiuto di un donatore in caso di sterilità.
In ogni caso tutte le prestazioni necessarie nelle varie fasi del percorso di PMA, sia omologa che eterologa, sono state inserite nei Lea dal Governo. Prestazioni che verranno eseguite anche in regime di assistenza specialistica ambulatoriale e non solo tramite ricovero.
Accesso gratuito o dietro il pagamento del ticket, come appunto prevedono i Livelli essenziali di assistenza.
I Lea sono quegli interventi a cui i cittadini possono accedere gratuitamente o con il pagamento di un ticket. Per completare la misura di supporto manca però il decreto ministeriale che definisca nello specifico le tariffe massime.
Nel frattempo degli 800mila previsti, i primi 100mila euro saranno destinati ai cicli di primo livello, quelli con inseminazione diretta intrauterina.
I restanti settecento serviranno per quelli più complicati di secondo e terzo livello come la fertilizzazione in vitro o l’inserimento del singolo spermatozoo in un ovocita.
Si aggiunge il fatto che la Regione, secondo quanto previsto dalla legge regionale N°45 del 2013 conferma il contributo economico di 400 euro per ogni percorso di primo livello e mille euro per ogni percorso di secondo e terzo livello fino a un massimo di due percorsi per coppia.
Per il lascia passare si attende il tavolo congiunto fra il governatore Emiliano e il Ministero della Salute e ministero dell’Economia e delle Finanze in quanto le Regioni non possono garantire prestazioni sanitarie non comprese nei livelli essenziali di assistenza.
 
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