Quasi un bambino su cinque (17%) in Italia non fa sport nel tempo libero e per il 27% di loro la motivazione deve essere ricercata nella mancanza di possibilità economiche delle famiglie di affrontare questa spesa. Circa un minore su dieci, invece, non pratica attività motorie neppure a scuola (11%), per mancanza di spazi attrezzati o per l’assenza di attività nel programma scolastico. Questi i dati principali che emergono dalla ricerca “Lo stile di vita dei bambini e dei ragazzi”, realizzata da Ipsos per Save the Children e Gruppo Mondelēz in Italia che, insieme, portano vanti da quattro anni il progetto “Pronti, Partenza, Via!” nelle zone periferiche di 10 città italiane, per la promozione dello sport e di una sana alimentazione.
Proprio l’alimentazione sembra essere un nodo dolente per i nostri ragazzi e, soprattutto, i loro genitori. Questi ultimi, infatti, risultano avere consapevoli di cosa significhi stare attenti alle abitudini alimentari dei propri figli, tuttavia non lo mettono in pratica. Molti di loro affermano di ereditare abitudini familiari (40%), di fare riferimento a ciò che leggono (36%) o si affidano al pediatra di famiglia (29%), che pure ha un ruolo molto importante, ma il dato più preoccupante è un altro: il 13% dei genitori afferma però di non conoscere alcuna regola di base per nutrire i propri figli in maniera adeguata alla loro crescita sana, una percentuale cresciuta rispetto al 9% del 2011, ancora più alta nel Sud e nelle isole, dove quasi 3 genitori su 10 dichiarano di non conoscere regole alimentari.
Si consolidano abitudini poco sane, come ad esempio non fare la prima colazione tutte le mattine (22%), abitudine che peggiora col crescere dell’età. Lo spuntino, invece, è una positiva consuetudine che riguarda quasi 3 minori su 4 (74%), solo uno su tre, però, dichiara di fare la merenda sia a metà mattina che a metà pomeriggio, consumando quindi i cinque pasti consigliati al giorno.
La ricerca Ipsos ha, però, interessato tutti gli aspetti della vita di un bambino e di un ragazzo, mettendo in evidenza la sedentarietà quotidiana, la cattiva abitudine a vivere il proprio tempo libero in casa, propria o di amici (62%) anche perché non ci sono spazi di aggregazione in cui incontrarsi o, se ci sono, sono percepiti come poco sicuri o inadeguati. Quando i ragazzi sono a casa, il 12% di loro sta davanti alla televisione più di tre ore al giorno durante i giorni feriali, percentuale che sale al 20% nel weekend. Circa uno su sei sta su internet e gioca ai videogame per lo stesso lasso di tempo.
Le motivazioni economiche e la mancanza di palestre e di attrezzature adeguate, anche a scuola, sono alla base della mancanza di una quotidiana pratica sportiva, ma la sedentarietà dei ragazzi si conferma un tratto distintivo anche per altri motivi: un intervistato su quattro dichiara di camminare non più di 15 minuti al giorno, dato che aumenta a uno su tre nel Centro Italia; solo il 4% afferma di percorrere a piedi più di un’ora al giorno. Due su cinque vanno a scuola accompagnati in macchina e gli altri si muovono utilizzando mezzi pubblici (17%), a piedi (28%) o con la bicicletta (15%).
Ancora una volta, un dato significativo: solo il 66% dei genitori dichiara di conoscere le regole per uno stile di vita sano e di metterle in pratica. Per tutti gli altri, c’è ancora tanta strada da fare.
Leggi qui l’intervista alla nostra esperta nutrizionista.