Il 10 settembre si celebra la giornata nazionale per la Prevenzione del Suicidio. In Italia 4 mila casi ma tendenza in calo
Ogni 40 secondi qualcuno nel mondo si toglie la vita. Il suicidio, peraltro, è la seconda causa di morte tra i 15 e i 29 anni. So i dati forniti dall’Organizzazione mondiale della sanità in occasione della della giornata mondiale dedicata a questo problema, che si celebra il 10 settembre.
Il 79% dei suicidi nel mondo, afferma l’Oms, avviene nei Paesi a medio e basso reddito. I metodi più utilizzati sono l’ingestione di pesticidi, l’impiccagione e le armi da fuoco.
“Il suicidio – sottolinea l’Organizzazione – è un problema serio di salute pubblica, tuttavia è prevenibile con interventi tempestivi, basati sulle evidenze scientifiche e spesso a basso costo”.
In Italia, secondo i dati Istat, sono circa 4mila i suicidi ogni anno.
“Ogni anno riceviamo circa mille segnalazioni da parte di persone che pensano al suicidio o temono che un proprio caro possa suicidarsi”, spiega Monica Petra, presidente dell’organizzazione di volontariato Telefono Amico Italia, che da oltre 50 anni si prende cura, al telefono e via mail, delle persone che hanno bisogno di aiuto garantendo il totale anonimato.
Quando si hanno pensieri legati al suicidio – sottolinea l’Associazione – parlare e, soprattutto, sentirsi ascoltati è fondamentale. Nel 2018 la maggior parte delle richieste di aiuto è arrivata da parte di donne (65% delle segnalazioni) con età compresa tra i 36 e i 55 anni (46%) e la zona d’Italia caratterizzata dal più alto numero di segnalazioni è il Nord ovest, seguito da Centro, Sud e Nord est.
“Pensare di farla finita – aggiunge la vicepresidente di Telefono Amico Italia Cristina Rigon – non è un motivo di vergogna e non ci deve far credere di “non essere normali”. Queste tipologie di pensieri sono parte delle crisi molto profonde, come la febbre si accompagna alla polmonite. E, così come è bene non fare finta di niente se abbiamo la febbre alta, allo stesso modo, se si presentano pensieri di suicidio è fondamentale non sottovalutarli né fingere di non averli. È importante darsi la possibilità di cercare qualcuno pronto ad ascoltarci: un familiare, un amico, un conoscente, oppure un volontario di Telefono Amico Italia, preparato ad ascoltare senza giudicare. Non si deve tenere tutto dentro, parlare aiuta. E i volontari di Telefono Amico sono sempre a disposizione”.
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