Le liste d’attesa sono spesso lunghissime a causa delle troppe Rx inutili. Lo denuncia Fials Roma che propone di abolirle e fare solo solo Rmn o Tac

A fronte di liste d’attesa sempre più lunghe e disagi ai pazienti, la Fials di Roma ha messo in evidenza come spesso tale situazione sia causata da esami superflui e, in particolare, dalle troppe Rx inutili.

In una nota, la Segreteria provinciale Fials di Roma ha affermato quanto segue.

“Serve una politica sanitaria coraggiosa che sia imperniata sull’ottimizzazione dei servizi assistenziali e sappia dove destinare le risorse per le prestazioni diagnostiche e specialistiche con una valida riduzione dei tempi d’attesa”.

“Una disamina accurata svolta all’interno delle strutture sanitarie – prosegue Fials – ha portato alla luce la disparità nella diagnostica per immagini”.

In buona sostanza, ha evidenziato come le troppe Rx inutili pesino sulle liste d’attesa.

Basti pensare che quelle eseguite nell’ultimo anno si sono rivelate obsolete nella quasi totalità dei casi.

Non solo. Secondo Fials Roma “si è reso necessario accompagnarle con un esame ulteriore, più accurato e dettagliato, ossia la Rm ”.

E sempre la Fials ha svolto nelle aziende di propria competenza territoriale una valutazione degli esami svolti ai pazienti e le successive indagini cliniche. Ebbene, il bilancio è stato illuminante.

“Le prestazioni diagnostiche in Rx si sono rivelate inutili anche in situazioni ortopediche: fratture o contusioni profonde. Anche in questi casi è stato necessario eseguire una risonanza magnetica”.

Questo vuol dire, per i pazienti, pagare il doppio ticket e per il Servizio sanitario regionale un doppio esborso.

Alla luce di quanto evidenziato, “si palesa quindi la necessità di rivedere il protocollo e i codici prescrittivi – prosegue la nota – di ovviare subito alle Rm scartando a priori l’Rx. Per le casse della Regione Lazio sarebbe un guadagno, così anche per il portafoglio dei pazienti”.

Pertanto, dirottare il personale sulla Rm e Tac produrrebbe, per Fials, “un cospicuo abbattimento delle liste d’attesa per queste prestazioni sempre più richieste”.

“Chiediamo alla Regione Lazio – conclude la nota Fials- una prova di coraggio per rivedere i protocolli antiquati e quindi superati. Porteremo infine questa nostra proposta anche alla ministra della Salute Giulia Grillo per valutare le nostre indagini”.

 

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