Lettera aperta dell’Acp – Associazione culturale pediatri – a FNOMCeO in cui si plaude alla presa di posizione contro gli antivaccinatori ma si chiedono misure affinché tutto non rimanga “gattopardescamente uguale”

Bene le parole, ma si passi quanto prima ai fatti. Questo il senso della lettera aperta indirizzata a FNOMCeO firmata da Federica Zanetto e Rosario Cavallo e, rispettivamente presidente e responsabile del gruppo vaccini Acp – Associazione culturale pediatri.

I pediatri esprimono soddisfazione e plaudono alla presa di posizione della Federazione dei medici contro i medici del fronte antivax, apprezzando lo sforzo di chiarezza contenuto nel documento lanciato nei giorni scorsi.

“Ci piace e condividiamo l’analisi sul ruolo protettivo dei vaccini per il singolo e per la popolazione – si legge nella lettera – unita alla preoccupazione per la crescente disaffezione popolare, di cui si valutano correttamente le motivazioni psico-sociologiche. Condividiamo le preoccupazioni nei confronti dei medici definiti ‘alternativisti’, essenziali per la sussistenza dei movimenti antivaccinali. Sono colleghi che riferiscono esclusivamente esperienze personali e non dati controllati, utilizzando la suggestione emotiva, senza mai apportare evidenze scientifiche”.

Tuttavia, rimarca l’ACP, occorre “osare di più se si vuole seriamente lavorare per ricostruire la credibilità perduta per colpa di certi ‘apprendisti stregoni’ che da anni fanno proselitismo contro le politiche vaccinali” e “bisogna fare presto e applicare subito sanzioni, fino alla radiazioni contro i colleghi medici che apertamente o in maniera ambigua boicottano i vaccini”

Il rischio, osserva l’Associazione, è che “dopo tanto rumore tutto possa restare gattopardescamente uguale”; un’attenta rilettura del documento FNOMCeO, infatti, evidenzia che nei 16 punti proposti non vi sono impegni vincolanti, ma solo buoni intenti e condivisibili proposte, con la sola eccezione dell’accenno al divieto di iscrizione al nido; un divieto di cui peraltro i pediatri si dicono perplessi

L’unico punto seriamente impegnativo è quello in base quale si stabilisce che “Il consiglio di non vaccinarsi (…), in particolare se fornito al pubblico con qualsiasi mezzo, costituisce infrazione deontologica”. Si tratterebbe tuttavia, sottolineano i pediatri, di un deterrente blando nei confronti dei medici antivaccinatori che, a fronte di tale minaccia, si sono subito affrettati a dire che non sconsigliano le vaccinazioni, ma ritengono che sia necessario valutarne l’effettiva necessità, esaminando attentamente bambino per bambino, dal momento che le malattie infettive ormai quasi estinte ed essendoci, invece, molti gravi effetti avversi da vaccino.

Per l’ACP bisogna quindi fare una serie riflessione sui medici che pur propagandando comportamenti antivaccinali, non si dichiarano antivaccinatori. “Non si può aspettare che un medico dichiari di essere antivaccinatore per intervenire: bisogna prevedere l’intervento quando si attuino comportamenti ostativi gli obblighi vaccinali”.

L’esempio riportato è quello di un video visibile sul sito del ‘Coordinamento del movimento italiano per la libertà delle vaccinazioni’, in cui diversi camici bianchi fanno apertamente dichiarazioni prive di fondamento scientifico o contrarie a ciò che la comunità scientifica ha dimostrato. “In questo caso – sottolinea l’Associazione culturale dei pediatri – la radiazione sarebbe un provvedimento da prendere in considerazione”, seppur essuno dei medici filmati si dichiari antivaccinatore.

“Noi pensiamo – si legge a conclusione della lettera aperta – che siti come questi, pubblicazioni e filmati come questo citato ostacolano la realizzazione degli obiettivi vaccinali e mettono a serio rischio la Salute Pubblica. Che significa la vita di migliaia di bambini”.

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