L’uomo, dipendente dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù, è accusato dalla Procura della Repubblica di Viterbo di violenza sessuale aggravata continuata nei confronti di una bambina disabile di 8 anni. La struttura sanitaria annuncia piena collaborazione, precisando che i presunti reati sarebbero stati commessi al di fuori del nosocomio, nel corso di un’attività riabilitativa privata

Il Giudice per le indagini preliminari di Viterbo, in seguito alle indagini coordinate dalla Procura del capoluogo di provincia laziale e svolte dalla Squadra Mobile, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un fisioterapista dipendente presso la sede distaccata di Santa Marinella dell’Ospedale Pediatrico “Bambino Gesù”. La misura – fa sapere la stessa Procura in una nota – è stata eseguita lo scorso 21 settembre. L’uomo, residente nel Comune di Tarquinia, è accusato di violenza sessuale aggravata continuata. La vittima degli abusi sarebbe una bambina di 8 anni, residente in un comune della provincia di Viterbo e affetta da disabilità.

Il reato – si legge nel comunicato – sarebbe stato perpetrato sino ai primi giorni di settembre, nell’ambito di attività privata svolta a domicilio.

L’inchiesta che ha portato al provvedimento restrittivo ha preso le mosse dalla denuncia sporta dai genitori della parte offesa. Gli uomini della Polizia di Stato del Capoluogo della Tuscia hanno subito avviato l’attività investigativa che, sotto il coordinamento della locale Procura della Repubblica, è sfociata nell’arresto.

All’atto dell’esecuzione della misura l’indagato è stato sottoposto a perquisizione personale e domiciliare, all’esito della quale è stato rinvenuto materiale informatico, ancora in fase di analisi per gli eventuali, ulteriori risvolti di carattere penale. L’uomo, incensurato, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, innanzi al Giudice per le indagini preliminari di Viterbo, ha reso spontanee dichiarazioni. Gli inquirenti sono al lavoro per accertare eventuali ulteriori episodi analoghi.

L’Ospedale Bambino Gesù fa sapere in una nota di aver appreso con sgomento la notizia della gravissima ipotesi di reato riferita ad un suo dipendente, che lavora come fisioterapista presso la sede distaccata di Santa Marinella.

“Siamo sconcertati e addolorati che possa essere accaduta una cosa del genere e il nostro primo pensiero di vicinanza e solidarietà va alla bambina e alla sua famiglia”.

Nella nota si precisa, tuttavia, che “sulla base delle poche informazioni a disposizione, fatti salvi i doverosi accertamenti in corso da parte dell’autorità inquirente, si tratterebbe di presunti gravissimi illeciti commessi fuori dall’Ospedale, nel corso di un’attività riabilitativa privata a domicilio vietata dai regolamenti interni”.

La struttura sanitaria evidenzia poi come sia stata offerta da subito piena collaborazione all’autorità giudiziaria, mentre il dipendente è stato immediatamente sospeso d’ufficio dal lavoro, in attesa dello sviluppo delle indagini. “Profondamente rattristati da questa incresciosa vicenda – concludono dal Bambino Gesù – ci affidiamo fiduciosi al lavoro solerte e scrupoloso della magistratura e proseguiamo con ancora maggiore determinazione la nostra azione quotidiana di cura accanto ai bambini e alle loro famiglie”.

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