Gli infermieri chiedono presidi h24 nei Pronto soccorso e misure di contrasto immediate al fenomeno delle violenze. Appello a Salvini: intervenga a tutela dell’ordine pubblico

“L’aggressione ai sanitari nell’ospedale di Boscotrecase, accompagnata dalle scene di devastazione del Pronto Soccorso, è un episodio gravissimo che condanniamo senza se e senza ma. Ancora una volta il personale sanitario è stato vittima di violenze inaudite. Chiediamo che vengano istituiti immediatamente presidi di sorveglianza h24 nei PS e nei reparti a rischio, come psichiatria, o nei Sert. È un fenomeno ormai fuori controllo, che sta esplodendo di giorno in giorno, per cui riceviamo continue segnalazioni. Una situazione di assoluta emergenza che non può attendere oltre, cosa stiamo aspettando, che ci scappi il morto?”.

Così il presidente del sindacato degli infermieri Nursing Up, Antonio De Palma, su quanto accaduto presso il nosocomio del napoletano.

“Per affrontare questi attacchi violenti nei confronti del personale sanitario – prosegue – sono necessarie misure incisive e soprattutto immediate. Faccio appello al Ministro dell’Interno Salvini che ha competenza sull’ordine pubblico, affinché intervenga subito a tutela degli operatori sanitari, affinché possano lavorare in sicurezza nel Ssn e non si sentano abbandonati dalle istituzioni e in balia degli eventi. È ancora in discussione in Commissione Sanità del Senato il disegno di legge cd Antiviolenza per le professioni sanitarie. Una misura, a nostro parere, insufficiente a fronteggiare questa emergenza delle aggressioni, di cui registriamo continue segnalazioni ma che gli infermieri non denunciano più, preferendo soprassedere perché succede di continuo”.

“Mi rivolgo anche al ministro della Sanità – spiega De Palma – riguardo alla sua proposta di legge”.

“Ritengo che l’attuale disagio dei professionisti sanitari dei PS richieda ben più della creazione di un Osservatorio Nazionale che monitori il fenomeno”. E “ben più dell’inasprimento delle pene nei confronti di chi commette reati con violenza e minacce ai danni degli operatori sanitari nell’esercizio delle loro funzioni”.

“Per noi infermieri che viviamo ogni giorno nella paura, questa norma non basta a frenare l’incremento del fenomeno. Ci vuole una presa di posizione forte da parte dei datori di lavoro, in questo caso le Aziende sanitarie – conclude – affinché affrontino con fermezza il precipitare degli eventi”.

 

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