Una Tac avrebbe potuto salvare la vita di  Irene Francia. La donna si reca al pronto soccorso accusando forti mal di testa e annebbiamento della vista. Fa presente ai sanitari che la mamma presentava gli stessi sintomi ed è  poi morta per un aneurisma cerebrale.  Tre giorni dopo entra in coma mentre è a casa. Per questa morte sei medici si trovano ora indagati per omicidio colposo. Per saperne di più ne abbiamo parlato con la nostra esperta, la neurologa Vittoria D’Agostino.

Dott.ssa D’Agostino l’aneurisma cerebrale può essere ereditato?

L’aneurisma può avere una certa quota di ereditarietà. Consideri che una persona su cinque ha un aneurisma cerebrale e non lo sa. Non tutti gli aneurismi però si rompono e non è facile capire come  deve essere trattato. La probabilità di avere questa patologia aumenta se tra i familiari è presente più di un caso.

Qual è la fascia di età maggiormente colpita?

Non vi è una fascia di età. Può colpire anche il giovane. L’aneurisma è una malformazione congenita  e tende ad  essere ereditaria. Nella vita però può cambiare la dimensione dell’aneurisma nel senso che più si cresce più l’aneurisma tende a crescere.

Un sanitario quali sintomi  deve riscontrare nel paziente affinché venga effettuato un  esame strumentale come una TAC?

I segni devono essere suggestivi per emorragia subaracnoidea,  quindi importante cefalea, rigidità nucale e vomito. Mi domando come mai non sia stato fatto alcun esame per aneurisma visto che la paziente è stata affetta,in passato,  di ictus. Bisogna dire che è molto difficile riscontrare questo tipo di patologia. In alcuni casi può esserci un  sanguinamento piccolo che diventa poi devastante.

Delle volte, per esempio, il sanguinamento non avviene subito. Anche con esame strumentale può non riscontrarsi la presenza di sangue. Possono non esserci i warning symptoms, i sanguinamenti  di avvertimento. Non è semplice. Certamente questa signora, che aveva già avuto un ictus, meritava di essere attenzionata.

Ennesimo caso in cui si riscontra quanto sia importante conoscere la storia clinica del paziente

Il discorso è questo.  Più vengono tolti fondi al pubblico più la gestione del paziente peggiorerà. E’ chiaro che avere una cartella informatizzata in rete sarebbe una cosa che aiuterebbe tantissimo i sanitari a capire i sintomi del paziente. Una cartella informatizzata darebbe modo ai medici di capire quali pazienti  devono essere trattenuti e chi invece rinviare a domicilio. Ci devono essere investimenti sul pubblico. I medici sono sempre di meno e i pazienti aumentano sempre di più, di conseguenza  i casi di malasanità aumenteranno. Il personale medico si troverà  a fare degli errori di superficialità perché  sovraccaricato e con organico sempre più ridotto.

E poi c’è quel famoso dibattito sulla  “medicina difensiva”…

Diciamo che in questo caso la medicina difensiva non è stata applicata. Parlare di medicina senza una tutela del medico non porterà a nulla. Lo Stato non tutela il medico, lo isola. Gli anni del processo rappresentano comunque una pena per il medico. Nel caso in oggetto c’è stata una responsabilità oggettiva dell’equipe medico – sanitaria: com’è possibile che non si sia fatto alcun esame in merito? L’emorragia subaracnoidea è una patologia gravissima che mette a serio rischio la vita del paziente.

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