Quali sono gli effetti delle cosiddette “droghe leggere”? Quali sono le applicazioni mediche? Ne abbiamo parlato con la nostra esperta la neurologa Vittoria D’Agostino.


Dott.ssa D’Agostino parliamo di effetti a lungo termine delle “droghe leggere”. Quali danni provocano?

Partiamo un concetto: nella letteratura medico – scientifica non si conoscono ancora bene gli effetti delle cosiddette “droghe leggere”, soprattutto per quanto riguarda l’utilizzo cronico. La cannabis, utilizzata in modo cronico, ha un effetto ansiolitico dando un senso di benessere. Questa droga, così come per l’ecstasy, soprattutto per gli adolescenti, può dar luogo a psicosi, memoria a breve termine  e in alcuni casi provocare effetti bipolari nei soggetti predisposti. In alcuni soggetti che soffrono di psicosi si riscontra spesso l’uso in età adolescenziale di queste droghe. Sicuramente chi sospende l’uso ha un miglioramento nella patologia rispetto a chi continua a farne uso. Ci sono anche degli studi in ambito di risonanza che mostrano delle modificazione morfologiche a livello dell’ipotalamo e della migdala.

Cosa mi può dire sull’uso di queste sostanze per quanto riguarda le malattie neurodegenerative?

L’uso più frequente della cannabis si ha nei casi di spasticità. In Italia, sotto il nome di Satirex  (non si tratta di infiorescenza della cannabis), si utilizza solo il principio attivo e non ha effetti psicotropi ma agisce appunto solo sulla spasticità. Ripeto non parliamo di cannabis in generale. L’utilizzo nel dolore cronico, come nei malati oncologici, è parziale ma non è mai realmente efficace tant’è che questi pazienti hanno bisogno di una terapia aggiuntiva.

C’è chi propone la cannabis anche per i malati di sclerosi multipla come terapia sostitutiva all’interferone

Nella sclerosi multipla l’interferone è proprio una terapia che serve a ridurre le recidive della malattia. Riduce il rischio di ricadute della malattia. Il Satirex invece non ha questo tipo di azione. La cannabis è usata solo per ridurre dei sintomi frequenti che ha il paziente affetto da sclerosi multipla come la spasticità cioè l’aumento del tono muscolare, cioè  il paziente ha difficoltà nei movimenti. E’ efficace solo su questo sintomo.

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